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www.ildialogo.org SIRIA: VERSO L’ESPULSIONE DEL GESUITA ITALIANO CHE INVOCAVA RIFORME,da Adista Notizie n. 91 del 10/12/2011

SIRIA: VERSO L’ESPULSIONE DEL GESUITA ITALIANO CHE INVOCAVA RIFORME

da Adista Notizie n. 91 del 10/12/2011

da Adista Notizie n. 91 del 10/12/2011

36430. DAMASCO-ADISTA. Manca ancora qualche giorno all’applicazione della misura di espulsione emessa dalla Siria contro p. Paolo Dall’Oglio, gesuita 57enne, fondatore della comunità monastica di Deir Mar Musa al-Habachi, vicino Nabak a nord di Damasco, con monache e monaci di varie nazionalità impegnati nel dialogo tra Cristianesimo e Islam che ospitano ogni anno migliaia di musulmani, cattolici, ortodossi e visitatori. Ormai da mesi, da quando sono iniziate le proteste anti governative represse nel sangue, p. Dall’Oglio è impegnato negli sforzi di riconciliazione interna. Manca poco, si diceva, perché sta per rientrare nel Paese mediorientale il vescovo siro-cattolico di Homs, cui le autorità siriane hanno dato il mandato di ottenere dal gesuita che lasci definitivamente il Paese. Ma il fondatore di Mar Musa spera di avere ancora un margine di contrattazione, intendendo proporre al vescovo, come ipotizza nell’intervista del 27/11 a Radio Vaticana, «di accettare un tempo di meditazione da parte mia, quindi di maggiore impegno spirituale e minore sul versante culturale e politico». Non vuole proprio lasciare il Paese che, afferma, «considero il luogo del mio apostolato, la mia patria di elezione, il luogo del mio impegno».

Poco gradito in Siria per il suo impegno sulla riconciliazione, gli era stato ristretto il permesso di residenza già nel marzo scorso (non sarebbe potuto rientrare se fosse uscito dal Paese). L’espulsione pare sia arrivata dopo la pubblicazione sul sito della comunità monastica di un suo articolo, “Consensual democracy” (il 25 luglio scorso ha trovato spazio, in inglese, sul mensile dei gesuiti Popoli, di cui egli è stabile collaboratore), che ha alimentato un gran dibattito nel Paese. In esso proponeva, come via d’uscita alla crisi siriana, una articolata riorganizzazione politico-istituzionale del Paese per la pari rappresentatività ed espressione, nei due rami del Parlamento (e perciò innanzitutto nella società), delle varie realtà sociali, etniche, religiose, nonché geografiche della popolazione. E tuttavia p. Dall’Oglio individua delle concause al decreto di espulsione contro la sua persona: «Aggiungo che in questa decisione – sottolinea, senza meglio precisare, in un’intervista rilasciata al sito internet della rivista Popoli (28/11) – gioca probabilmente anche il mio impegno per la trasparenza nella Chiesa e per combattere l’opacità sociale, un impegno che a qualcuno non deve essere piaciuto».

Né può avere giovato, ora, a p. Dall’Oglio il suo recente testo intitolato “Appello di Natale 2011”. Questa “lettera ai cristiani”, perché scelgano una “terza via” invece che sposare una delle parti, difficilmente può essere bene accolta: non dal governo, non dall’opposizione che sta manifestando e morendo alla ricerca di un’alternativa al governo di Bashar Al Assad, non da quanti nella comunità internazionale pensano – forse – ad un intervento “occidentale” risolutore e soprattutto vedono nell’islam il diavolo politico e religioso da osteggiare e esorcizzare.

Di seguito alcune delle riflessioni contenute nel cospicuo testo e che ruotano intorno all’individuazione di tre comportamenti cristiani.

«Numerosi sono coloro – constata Dall’Oglio – che vaticinano della prossima conclusione dei tragici eventi attuali col successo e la vittoria di una parte o di un’altra… mentre altri profetizzano un aumento progressivo della violenza che condurrebbe alla spartizione duratura del Paese. Ciò avverrebbe attraverso la perdita di centinaia di migliaia di vite umane, assieme alla perdita dell’unità e indipendenza nazionali, oltreché lo smarrimento del ruolo della nazione e della dignità della patria a tempo indeterminato».

«Sta qui – deduce il monaco gesuita – il primo punto che vogliamo affermare: qualunque cosa accada nel nostro Paese, qualunque strada prendano gli eventi e a prescindere dalle conseguenze che porteranno con sé, noi, discepoli di Gesù, rimarremo solidali nei confronti di ogni siriano senza guardare alla sua appartenenza politica, religiosa, tribale o linguistica. Ciascuno di noi solidarizzerà con il suo vicino di casa senza scegliere tra vicino e vicino se non per sostenere l’equità e difendere il debole».

Il nostro unico ruolo è invero – e questo è il secondo punto – quello di servire la riconciliazione. Tuttavia questa comporta una serie di condizioni fondamentali che qualora mancassero la snaturerebbero in sottomissione e arrendevolezza. La condizione più importante è quella del riconoscimento del pluralismo e della libertà di opinione; poi viene la libertà di esprimere tale opinione e di divulgarla rispettando e stimando le opinioni altrui e proteggendo l’incolumità e la dignità di ogni cittadino».

«Il terzo punto – riflette p. Dall’Oglio – nasce dalla convinzione e dall’insegnamento dei Patriarchi orientali e dalle indicazioni del Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente (2010), laddove ci dicono che il nostro essere in mezzo ai musulmani in armonia e rispetto è una condizione che Dio, amico degli uomini, ha voluto per noi». La Siria è «il Paese che abbiamo in comune con i musulmani da quattordici secoli. È venuto il tempo di liberarci dei nostri timori e dei nostri pregiudizi nei confronti della partecipazione dei musulmani alla gestione dello spazio politico. Senza dubbio vi sono motivi di preoccupazione a causa dell’estremismo e della violenza di alcuni. D’altronde per altri è difficile immaginare un sistema politico che prenda decisioni al posto della maggioranza dei cittadini considerati come immaturi e non in grado di perseguire il bene del Paese. Cerchiamo invece – è l’incoraggiamento finale – la soluzione nel negoziato non nell’emarginazione». (eletta cucuzza)

Articolo tratto da
ADISTA
La redazione di ADISTA si trova in via Acciaioli n.7 - 00186 Roma Telefono +39 06 686.86.92 +39 06 688.019.24 Fax +39 06 686.58.98 E-mail info@adista.it Sito www.adista.it



Martedì 06 Dicembre,2011 Ore: 20:37
 
 
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