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www.ildialogo.org Tra prudenza e timori, i cristiani guardano con ansia al futuro della protesta,di Agenzia NEV del 2/02/2011

Egitto.
Tra prudenza e timori, i cristiani guardano con ansia al futuro della protesta

di Agenzia NEV del 2/02/2011

Vescovo Younan: a favore di riforme per la democrazia, rimanendo attenti all'evolversi degli eventi


Roma (NEV), 2 febbraio 2011 - “I cristiani sono certamente a favore di ogni riforma politica ed economica in Egitto. Il problema è che ancora non sappiamo come si evolveranno gli eventi: se il vuoto politico porterà a una reale democrazia o a uno stato radicale, in cui le forme illiberali ancora prevarranno”. E' tutta in queste parole del vescovo luterano di Gerusalemme, Munib Younan, la posizione prudente e attendista dei cristiani in Medio Oriente rispetto alle proteste di piazza in Egitto. Di ritorno da un incontro organizzato da re Abdallah II di Giordania per la Settimana ONU dell'armonia tra le religioni, il vescovo Younan, che è anche presidente della Federazione luterana mondiale (FLM), è stato raggiunto telefonicamente dall'Agenzia NEV alla quale ha rilasciato queste ulteriori dichiarazioni: “C'è da capire la prudenza dei cristiani egiziani ad esprimersi su quanto accade. Ogni cristiano è a favore di un'alternativa al regime di Mubarak che porti rispetto dei diritti umani, delle minoranze e della libertà religiosa. E' quello che speriamo ma non è detto che le cose andranno così. Quel che succede al Cairo influenzerà tutto il Medio Oriente ma ancora non sappiamo in che direzione”.

In effetti, tra le autorità cristiane in Egitto sembra prevalere la preoccupazione per una situazione che li renderebbe più vulnerabili. “Non abbiamo lobby che portino avanti i nostri diritti”, ha dichiarato il vescovo copto in Germania, Anba Damian, rendendo esplicito il timore dell'affermarsi dei Fratelli musulmani. Una eventualità, quest'ultima, che suscita molta ansia, come si evince anche dalle pagine del settimanale copto “Watani International”, edito al Cairo in arabo e inglese. Secondo quanto riportato dall'agenzia stampa tedesca Evangelicher Pressdienst (EDP), domenica scorsa papa Shenouda III, massima autorità della chiesa copta, avrebbe invitato i cristiani a non partecipare alle proteste contro il governo di Mubarak. “Non sono in grado di dire se tra le persone che protestano in piazza ci siano anche dei cristiani – ha precisato a questo proposito Younan -. Voglio tuttavia sottolineare che i cristiani d'Egitto sono cittadini egiziani a tutti gli effetti e hanno certamente a cuore il futuro del loro paese”.

Sulla situazione in Egitto si è espresso anche il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), pastore Olav Fykse Tveit. “In questo tempo di grandi sfide – si legge in un comunicato dello scorso 31 gennaio -, siamo solidali con le chiese e preghiamo Dio affinché il popolo egiziano e ogni comunità religiosa possa trovare misericordia e protezione. Le notizie che danno in crescita il numero dei morti, la segnalazione di assalti e minacce e le persone che sempre più vivono nella paura ci preoccupano”, ha sottolineato Tveit che ha a aggiunto: “la nostra speranza e la nostra preghiera è che l'incolumità sia garantita, che ci sia saggezza e compassione da parte delle autorità e che il conflitto si possa risolvere in modo giusto e nonviolento. Chiediamo uno sforzo congiunto di tutta la società egiziana per trovare la via di un futuro di speranza e sicurezza per il bene di ogni persona e di ogni comunità”.



Venerd́ 04 Febbraio,2011 Ore: 15:02
 
 
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