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www.ildialogo.org Celebriamo la Giornata Internazionale dell'Onu di Solidarietà con il Popolo Palestinese,di Flavio Lotti

29 novembre 2010
Celebriamo la Giornata Internazionale dell'Onu di Solidarietà con il Popolo Palestinese

di Flavio Lotti

Cari amici,

il prossimo 29 novembre ricorre la Giornata Internazionale dell'Onu di Solidarietà con il Popolo Palestinese.

Purtroppo ancora oggi, in Terra Santa, la vita dei palestinesi è scandita da umiliazioni, maltrattamenti, soprusi, discriminazioni, posti di blocco, muri, insediamenti, abbattimento di case, aggressioni, arresti e uccisioni. Una violenza continua, quotidiana, ordinaria, a volte manifesta, a volte invisibile, spesso nascosta dai grandi mezzi d'informazione.

In vista di questa giornata, il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani ha predisposto un Ordine del Giorno (che vi allego) da far discutere e approvare in ciascuna delle nostre città.

In questo documento si esprime una forte preoccupazione per la continuazione dell'occupazione israeliana, si sollecitano i responsabili della politica internazionale ad agire con maggiore determinazione e si invitano gli enti locali ad impegnarsi per la pace in Medio Oriente.

Pur consapevoli del breve tempo a disposizione, vi chiedo di inviare questo testo al Sindaco, agli assessori e consiglieri della vostra città.

Fateci sapere se riuscite ad organizzare qualcosa.

Buon lavoro
Flavio Lotti
Coordinatore Nazionale Tavola della pace


Perugia, 19 novembre 2010

Per informazioni:
Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani
via della Viola 1 (06100) Perugia - tel. 075/5722479 - fax 075/5721234
email: info@entilocalipace.it - www.entilocalipace.it

 

 

 

29 novembre 2010
Giornata Internazionale di Solidarietà
con il Popolo Palestinese
 
ORDINE DEL GIORNO
 
Il Consiglio Comunale (o Provinciale/Regionale) di________________________
 
 
premesso che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 29 novembre come la Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestinese nella Risoluzione 32/40 B del 2 dicembre 1977;
 
ricordato che il 29 novembre è stato scelto poiché in quel giorno del 1947 l’Assemblea Generale dell’Onu istituiva in Palestina uno “Stato ebraico” e uno “Stato arabo”, assegnando alla città di Gerusalemme uno speciale status internazionale gestito dalle Nazioni Unite;
 
preso atto che dei due Stati previsti nella Risoluzione 181 (II) del 1947, conosciuta come Partition Resolution, finora è stato creato solo Israele;
 
ricordando che ancora oggi il popolo palestinese è costretto a soffrire le conseguenze della lunga occupazione militare israeliana, una violenza continua, quotidiana, ordinaria, a volte manifesta, a volte invisibile, spesso nascosta dai grandi mezzi d’informazione;
 
visti i rapporti delle Nazioni Unite che documentano come ancora oggi la vita dei palestinesi sia scandita da umiliazioni, maltrattamenti, soprusi, discriminazioni, posti di blocco, muri, insediamenti, abbattimento di case, aggressioni, arresti e uccisioni;
 
considerato che i negoziati diretti avviati il 2 settembre scorso dal Presidente degli Stati Uniti rappresentano forse l’ultima possibilità di fare la pace in Terra Santa senza ulteriori spargimenti di sangue;
 
considerato che la continua espansione degli insediamenti e la costruzione del muro nei territori occupati, la demolizione delle case e gli sfratti anche a Gerusalemme Est sono contrari al diritto internazionale e costituiscono il principale ostacolo alla continuazione dei negoziati;
 
ribadisce
che la continuazione dell’occupazione militare israeliana dei Territori Palestinesi (1) comporta immani sofferenze, la violazione sistematica dei fondamentali diritti umani dei palestinesi e il progressivo deterioramento delle loro condizioni di vita; (2) riduce lo spazio per il dialogo, la comprensione reciproca e la ricerca di soluzioni negoziate tra i due popoli; (3) impedisce di risolvere pacificamente il conflitto mediante la creazione di uno stato palestinese accanto a quello israeliano a causa della continua espansione degli insediamenti israeliani; (4) alimenta la frustrazione, la disperazione, la rabbia e il desiderio di riscatto tra i palestinesi che finiranno con alimentare nuove manifestazioni di violenza; (5) costringe il popolo israeliano a vivere in una condizione d’insicurezza e di guerra permanente con tanta parte del mondo arabo che comprime i propri spazi di libertà, di sviluppo e di democrazia; (6) rappresenta un grande ostacolo alla lotta al terrorismo e al fondamentalismo ed è una fonte continua di instabilità e insicurezza internazionale; (7) frena lo sviluppo del dialogo interreligioso; (8) limita la nostra libertà e ci impedisce di costruire la pace nel Mediterraneo e in Medio Oriente; (9) costringe da decenni l’Europa e la comunità internazionale a spendere inutilmente una enorme quantità di denaro senza ottenere alcun beneficio; (10) porta inevitabilmente allo scoppio di nuove guerre e atrocità;
 
chiede pertanto
al Governo e al Parlamento italiano, ai governi dell’Unione Europea, al Parlamento, alla Commissione e al Consiglio dell’Unione Europea, all’Onu e a tutti i responsabili della politica internazionale di assumere con urgenza tutte le misure necessarie per persuadere le parti a chiudere il conflitto israelo-palestinese riconoscendo ad entrambi i popoli, come stabilito dalle risoluzioni dell’Onu, la stessa dignità, gli stessi diritti e la stessa sicurezza;
 
inoltre,
 
riconoscendo che le città e gli enti locali europei possono contribuire a rafforzare il dialogo e la conoscenza reciproca con il popolo palestinese e con il popolo israeliano; alleviare le sofferenze del popolo palestinese e ricostruire la fiducia e la speranza nella pace; vigilare sulle violazioni e il rispetto della dignità e dei diritti umani; sostenere i familiari delle vittime e le forze di pace che operano da entrambe le parti; contribuire a rafforzare le istituzioni locali palestinesi; promuovere l’incontro e il dialogo tra gli Enti Locali israeliani e palestinesi; sensibilizzare i propri cittadini sui problemi del Medio Oriente e coinvolgerli in iniziative di solidarietà e di pace; rafforzare l’impegno politico dei governi europei e dell’Unione Europea per la pace in Medio Oriente;
 
dichiara
la propria volontà di contribuire attivamente alla risoluzione del conflitto israelo-palestinese e alla costruzione della pace in Medio Oriente mediante progetti di cooperazione e solidarietà con la popolazione palestinese, di promozione del riconoscimento reciproco e del dialogo tra israeliani e palestinesi, di diffusione della cultura della pace, dei diritti umani e della riconciliazione, di sensibilizzazione e mobilitazione della propria comunità e a questo fine
 
delibera
 
1) di aderire al Programma nazionale “100 città per la pace in Medio Oriente” e alla Rete Europea degli Enti Locali per la pace in Medio Oriente promossi dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani con cui s’intende rafforzare l’impegno dell’Italia e dell’Europa in Medio Oriente partendo dalle comunità locali;
 
2) di definire, in accordo con il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani, un piano di azioni concrete che prevedano anche il coinvolgimento attivo della cittadinanza e in particolare dei giovani, delle scuole e delle organizzazioni della società civile.
 
 
Per informazioni:
Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani
via della Viola 1 (06100) Perugia - tel. 075/5722479 - fax 075/5721234
 
 
 


Luned́ 22 Novembre,2010 Ore: 17:19
 
 
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