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www.ildialogo.org Cristiani e musulmani britannici condannano l'assalto alla chiesa di Baghdad,di Agenzia NEV del 17/11/2010

Medio Oriente.
Cristiani e musulmani britannici condannano l'assalto alla chiesa di Baghdad

di Agenzia NEV del 17/11/2010

Si moltiplicano le prese di posizione a favore dei cristiani in Medio Oriente


Roma (NEV), 17 novembre 2010 - Continuano a moltiplicarsi in tutto il mondo, tanto da parte cristiana quanto musulmana, le condanne per il sanguinoso attacco che lo scorso 31 ottobre ha causato la morte di 58 fedeli nella cattedrale siro-cattolica di Baghdad. E' di ieri la dichiarazione del Forum cristiano islamico britannico che, a seguito di un incontro appositamente convocato a Londra, ha visto i leader delle due religioni “condannare nei termini più assoluti tutti gli atti criminali commessi da terroristi che, con la loro violenza, tengono in ostaggio gli alti valori dell'islam”. La stessa dichiarazione afferma: “Noi, cristiani e musulmani insieme, siamo al fianco dei cristiani iracheni per opporci al terrore e alla paura che essi devono affrontare”. Ricordando quanto importante sia la presenza dei cristiani nella società irachena, i rappresentanti del Forum cristiano islamico britannico affermano che “questi attacchi terroristici non avranno successo nel dividerci e nel distruggere i grandi valori e la lunga storia di coesistenza che condividiamo”. Il Forum chiede infine ai governi dei paesi islamici di fare ogni sforzo per proteggere i cristiani presenti nelle loro nazioni, e al governo britannico di riconoscere le richieste di asilo dei cristiani mediorientali minacciati dalla persecuzione.
Sull'atto terroristico di Baghdad ha espresso parole particolarmente dure l'arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, come pure Aram I, Catholicos di Cilicia della chiesa apostolica armena e già moderatore del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC).
Una voce critica verso l'occidente si è levata dall'arcivescovo in esilio della chiesa siro ortodossa in Iraq Athanasios Dawood che ha dichiarato alla BBC come dall'invasione statunitense del paese mediorientale ai cristiani non sia stata garantita protezione, lasciando del tutto disattese le promesse di democrazia annunciate dagli occidentali.
In Svizzera la Federazione delle chiese evangeliche (FCES) si è espressa ufficialmente, inviando una lettera al ministro degli esteri della confederazione elvetica, Micheline Calmy-Rey. Al ministro la FCES chiede di attivarsi presso l'ONU per garantire misure di maggiore protezione per la minoranza cristiana in Iraq, tra cui l'invio sul posto di un maggior numero di osservatori internazionali. La stessa lettera chiede al ministro di attivarsi affinché il Consiglio federale possa riconoscere l'accoglienza di rifugiati iracheni. “I cristiani iracheni appartengono da 2000 anni alla storia e alla cultura del Paese dei due fiumi e hanno il diritto di continuare a viverci – si legge nella missiva -. L'emigrazione dei cristiani causata dalla violenza e dall'intimidazione equivale a un'espulsione forzata che deve essere condannata come violazione dei diritti umani”.
 



Venerd́ 19 Novembre,2010 Ore: 15:28
 
 
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