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www.ildialogo.org A FIANCO DELLA FREEDOM FLOTILLA,di Amina Salina

Medio Oriente - L'opinione
A FIANCO DELLA FREEDOM FLOTILLA

di Amina Salina

Erdogan ha dichiarato: “Questa azione è totalmente contraria ai principi del diritto internazionale, è terrorismo di uno Stato disumano. Mi rivolgo a quelli che hanno appoggiato questa operazione, voi supportate il sangue, noi sosteniamo il diritto umanitario e la pace.”
Fernando Lataruro, marito di Angela Lano, detenuta illegalmente nelle carceri israeliane, ha dichiarato alla tv brasiliana O Globo che il governo israeliano rilascerà i pacifisti della spedizione “Freedom Flotilla” sequestrati e incarcerati in acque internazionali e permetterà loro di essere rimpatriati solo se ciascuno accetta di firmare una dichiarazione in cui si autodefiniscano “appartenenti ad un’attività terroristica”.
Abu Mazen ha dichiarato che: “ gli attivisti da oggi sono cittadini palestinesi, l'attacco di Israele terrorismo di Stato”.
Israele ha rilasciato 449 dei circa 600 attivisti stranieri in stato di fermo in seguito alla vicenda della Flottiglia di Pace certo alle condizioni capestro di aver ammesso di essere terroristi una vera violazione dei diritti della persona in cui Israele e' maestro non riconoscendo che la sua legge.
In questo momento Israele e' sulla difensiva dopo la condanna dell’ONU il disgusto di Obama e la durissima reazione della Turchia paese membro della Nato e vitale per gli interessi americani. Questo Paese che e' diventato una potenza regionale ha organizzato il massimo sostegno ai militanti ed ha avuto il maggior numero di martiri. Per la prima volta in sessantanni quasi tutto il mondo condanna Israele Vorrei sottolineare pero' che come afferma Paolo Barnard nell’articolo “ISRAELE AMMAZZA CIVILI PER POLITICA “E’ politica di Stato in Israele dal 1948 (e prima col Sionismo) ammazzare i civili. Non sono “tragici errori”, non “danni collaterali”, non c’è alcun “rammarico per l’accaduto”. Ammazzare civili è ciò su cui Israele è nata con la pulizia etnica della Palestina, ed è ciò su cui sopravvive( vedi l’articolo qui sotto n.d.r.-) Del resto i primi commandos di irredentisti sionisti erano dei veri e propri guerriglieri. Nel 1948 un commando di elementi dell’Irgun, l’organizzazione irredentista sionista, uccise poco prima della nascita dello Stato ebraico il conte Bernadotte che era stato inviato dall’occidente per realizzare un piano di pace in Palestina che poteva ledere gli interessi ebraici. L’uccisione di oppositori politici palestinesi e' sempre stata considerata legittima difesa anche usando metodi poco leciti come il veleno.
Chi ricorda i nomi non dico delle migliaia di palestinesi inermi, uomini donne bambini, uccisi in sessantanni fino ad una vera pulizia etnica ed al regime di apartheid in cui vivono gli arabi israeliani, ma i nomi dei Martiri della pace ricordati da Barnard e dai pacifistii. Essi erano americani inglesi ed i loro Governi non fecero nulla come se non fossero i loro morti ma solo i nostri morti. Martiri della non violenza americani come - Rachel Corrie - e l’hanno massacrata, Tristan Anderson era americano e gli hanno sparato nella testa a sangue freddo, e così Tom Hurndall, James Miller e Brian Avery erano nomi occidentali, anglosassoni non arabi non terroristi .
Nessuno mosse un dito. Adesso sembra che le cose stiano cambiando ma finche' le opinioni pubbliche occidentali non si solleveranno contro questo Stato razzista non cambiera' nulla. Tuttavia dal punto di vista geopolitico si sta solidificando un asse strategico Tehran-Damasco-Ankara di cui Obama dovra' assolutamente tenere conto anche aprendo trattative serie con Teheran sulla questione del nucleare di pace.
Inranto a Gaza il clima non e' dei migliori. Gli aiuti umanitari non bastano, ci vorrebbe una nave al giorno ed anche se gli egiziani hanno riaperto oggi il valico di Refah la fame accompagna quotidianamente un popolo stremato. «Siamo tutti un po’ disillusi, le buone notizie come l'apertura di Rafah, ammesso che siano vere, non ci entusiasmano più», ammette Youssuf al Surai, laureato in economia e responsabile della logistica per una ong internazionale con base a Gaza City. I palestinesi sono avviliti, come se il tempo delle rivendicazioni fosse scaduto. Il blitz israeliano contro i pacifisti in loro nome li ha commossi, ma a gridare slogan di rabbia ieri erano piuttosto gli arabi- israeliani di Nazareth, il focolaio da cui gli israeliani si aspettano scintille, addirittura quelle di una eventuale futura terza intifada. Nessuno slogan a Ramallah, negozi chiusi senza troppa convinzione a Betlemme.(La Stampa Gaza affamata: “Qui ci servirebbe una nave al giorno” reportage di la stampa online di FRANCESCA PACI). Intanto dopo le mobilitazioni dei giorni scorsi il movimento pacifista prepara una manifestazione nazionale a Roma prevista per venerdi' prossimo. Qui sotto riporto il comunicato degli organizzatori .Invito anche a sottoscrivere per Gaza. salam
amina salina
 
A FIANCO DELLA FREEDOM FLOTILLA
SCENDIAMO IN PIAZZA CONTRO I CRIMINI ISRAELIANI
All’alba del 31 maggio la Marina militare israeliana ha attaccato in acque internazionali le navi della Freedom Flotilla che, con 10.000 tonnellate di aiuti umanitari e circa 700 attivisti internazionali a bordo, si dirigevano verso le coste di Gaza. L’assalto ha provocato una strage tra gli internazionali, decine di feriti e il sequestro degli attivisti; a diverse ore dall’attacco non si hanno ancora notizie sulle loro condizioni, se non che sono ancora rinchiusi nelle prigioni israeliane del deserto del Neghev.
 
Con l’arrembaggio delle navi della Freedom Flotilla, cariche di civili, armati unicamente della loro solidarietà alla popolazione palestinese di Gaza da tre anni sotto embargo, Israele ha compiuto un vero e proprio atto di pirateria e di palese violazione del diritto internazionale. Come durante l’operazione Piombo Fuso, che a cavallo tra il 2008 e il 2009 ha provocato l’uccisione di oltre 1.400 palestinesi di Gaza e il ferimento di oltre 5.000, lo Stato di Israele continua a ritenersi sollevato da ogni regola del diritto internazionale, fino a compiere atti di terrorismo di Stato come quello che ha violentemente bloccato le imbarcazioni della Freedom Flotilla.
 
Nel nostro paese, come in tutto il mondo, tante manifestazioni hanno espresso una determinata protesta contro l’arroganza e la violenza militare israeliana e contro l’atteggiamento di una comunità internazionale che continua a rendersi complice garantendo l’impunità ai crimini di un paese ancora una volta immune da atti concreti di condanna delle sue politiche. Continueremo a scendere in piazza e invitiamo alla mobilitazione in tutte le città italiane finché tutti gli attivisti internazionali sequestrati da Israele non saranno liberati.
 
VENERDI’ 4 GIUGNO GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE
 
ROMA - ORE 17,00 IN PIAZZA DELLA REPUBBLICA
 
CORTEO FINO A PIAZZA DEL POPOLO PER CHIEDERE:
 
 
- L’IMMEDIATO RILASCIO DEGLI ATTIVISTI INTERNAZIONALI DELLA FREEDOM FLOTILLA SEQUESTRATI NELLE CARCERI ISRAELIANE
 
- L’IMMEDIATA INTERRUZIONE DEGLI ACCORDI DI COOPERAZIONE FRA ITALIA E ISRAELE
 
- BOICOTTAGGIO, DISINVESTIMENTO E SANZIONI CONTRO L’ECONOMIA DI GUERRA ISRAELIANA
 
- LA FINE DEL BLOCCO DI GAZA
 
 
Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese
 
ISRAELE AMMAZZA CIVILI PER POLITICA
DI PAOLO BARNARD
paolobarnard.info
 
 
 
 


Giovedì 03 Giugno,2010 Ore: 17:56
 
 
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