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Voci dalla Palestina occupataBoccheScucite

Quindicinale di controinformazione - n.123 – 1 aprile 2011


Noi giovani palestinesi, per la nostra TERRA...
Anche quest’anno scendiamo in piazza in tutto il mondo per ribadire l’appartenenza alla nostra TERRA e l’impegno per la lotta di liberazione nazionale, per la fine dell’occupazione, e l’abbattimento del regime di apartheid. E’ il giorno della TERRA! Ricordiamo quando il 29 febbraio 1976 il governo israeliano annunciò la confisca di 5.500 acri di terra palestinese al fine di utilizzarla ad esclusivo beneficio dei cittadini ebrei ed il 30 marzo successivo soffocò nel sangue la rivolta della popolazione autoctona dalla Galilea al Negev, uccidendo sei palestinesi e ferendone decine.  Da allora ogni 30 marzo i palestinesi celebrano il GIORNO DELLA TERRA, in memoria di tutti coloro che sono morti per difendere il proprio diritto a vivere in Palestina e per ricordare al mondo il continuo furto di terre perpetrato da Israele. I venti di libertà che soffiano sul mondo arabo rafforzano la nostra determinazione. La caduta di regimi che hanno tramite la repressione dei propri popoli tenuto sotto scacco per decenni la causa palestinese, ci lascia intravedere nuovi orizzonti. In perfetta sintonia con i nostri coetanei in Tunisia, Egitto, Bahrein, Yemen, Libia, Siria e Giordania, NOI GIOVANI PALESTINESI prendiamo in mano il nostro futuro convinti più che mai della strada intrapresa, pronti a ricostituire un movimento di resistenza in grado di rappresentarci e guidarci. La perpetuazione delle pratiche coloniali di apartheid, prigionia e tortura, bombardamenti indiscriminati, demolizione di case e costruzione di insediamenti, è favorita oggi dallo stato di disgregazione nel quale versa il movimento palestinese, un tempo pioniere della democrazia e dei diritti umani nel panorama mediorientale.
in allegato BoccheScucite n.123 – 1 aprile 2011
Leggi le news quotidiane www.bocchescucite.org pubblicizza eventi sulla Palestina: bocchescucite.eventi@gmail.com
Noi giovani palestinesi chiediamo quindi:
- La fine delle divisioni del movimento di lotta e liberazione palestinese, culmine negativo del processo di disgregazione innescatosi con la firma degli Accordi di Oslo;
- Le elezioni democratiche del Consiglio Nazionale Palestinese –organo parlamentare che legittima e crea la piattaforma politica e le strategie dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina- entro e non oltre Gennaio 2012, basate su un sistema di voto uguale per tutti, che garantisca la rappresentanza a tutti i palestinesi nel mondo (palestinesi del ’48, di Gaza e Cisgiordania, della Diaspora e dei Campi Profughi);
- La ristrutturazione dell’OLP in modo da renderla inclusiva di tutti i settori della società palestinese, affinché torni a battersi per lo scopo originario: la liberazione della Palestina
Il 30 marzo 2011, giovani palestinesi di Roma hanno portato alla sede dell’OLP un ulivo, simbolo del loro attaccamento alla terra e al diritto al ritorno di tutti i profughi palestinesi. In migliaia hanno manifestato in ogni parte del mondo. La polizia dell'Anp di Abu Mazen ha bloccato il corteo diretto a Bet El e compiuto arresti. A Gaza Hamas ha disperso una manifestazione di studenti per l'unita' nazionale. La polizia israeliana ha schierato in Galilea e nel Negev migliaia di uomini pronti ad intervenire. L’esercito ha presidiato con ingenti forze la Cisgiordania dove si sono svolte manifestazioni nei pressi dell’insediamento colonico di Bet El, a Nablus, Tulkarem e nei villaggi palestinesi minacciati dal «Muro» israeliano. Non sono mancati momenti di tensione ma, paradossalmente, a provocarli sono state proprio le due autorità palestinesi.
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BoccheScucite
quindicinale di controinformazione - n.123 – 1 aprile 2011


BoccheScucite è realizzato da Don Nandino [per contatti nandyno@libero.it]



Sabato 02 Aprile,2011 Ore: 14:36
 
 
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