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Voci dalla Palestina occupata
BoccheScucite

Quindicinale di controinformazione - n.105- luglio 2010


 IN ESCLUSIVA per BoccheScucite,  LETIZIA GUALDONI (leggi tutto in ULTIM'ORA)
"A Gaza non servono caramelle, serve glucosio per produrle, venderle, esportarle; serve riattivare un'economia stagnante per ridare vita alla società e lavoro e dignità ai suoi cittadini. Ai Gaziani, serve che sia garantito loro un diritto fondamentale, menzionato all'articolo 13 della carta dei diritti dell'uomo: la libertà di viaggiare, di muoversi da un confine all'altro. Viaggiare per studiare, commerciare, sentirsi uomini liberi. E' questo l'embargo che Israele deve togliere. E sotto embargo, forse dovrebbe mettere la sua arroganza, la sua violazione continua dei diritti umani, la sua disumana essenza. Non chiedo neanche agli amici di Gaza cosa ne pensano dell'alleggerimento dell'embargo.
Voi, letta la lista, visti i numeri... cosa potete pensarne?
The show must go on. La commedia del potere continua, sul palcoscenico calpestato dei diritti umani".
In allegato BoccheScucite n.105 - luglio 2010

Perchè incriminare il Sergente Maggiore S. per l’uccisione di due donne durante Piombo Fuso? Perchè proprio lui? Certo, ha ucciso due donne inermi ma lo stesso giorno le IDF uccisero 34 uomini armati e altri 80 civili. Fra queste persone c’erano 6 donne e 29 bambini di età inferiore ai 16 anni, un bambino di 7 anni, una bambina di 1 anno, un’altra bambina di 1 anno, tre bambini di 3 anni, una ragazzina di 13 anni. Forse S. è stato scelto perché Riyeh e Majda, madre e figlia, erano state le sole uccise mentre portavano una bandiera bianca quel 4 gennaio? No. Anche Matar, di 17 anni, e Mohammed, di 16, erano stati uccisi. Erano stati colpiti mentre spingevano un carretto che trasportava i feriti e i morti della famiglia Abu Halima, che erano stati colpiti da una bomba al fosforo che era penetrata nella loro casa. Cinque componenti della famiglia erano stati uccisi sul posto, compresa una bambina di 1 anno. Forse non c’è risposta ai dubbi che attanagliano i commentatori. Magari capirebbero meglio il contesto se andassero a rileggersi le dichiarazioni dei soldati che hanno confessato: "Quando il comandante di compagnia e il comandante di battaglione vi dicono ‘via, sparate’ , i soldati non si devono trattenere. Essi aspettano questo giorno per spassarsela a sparare e sentire il potere nelle loro mani."      ( Amira Hass, Haaretz, 21 giugno 2010)

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quindicinale di controinformazione - 105- luglio 2010


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Giovedì 01 Luglio,2010 Ore: 16:15
 
 
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