Cosa avrebbe da dire Gino Bartali del fatto che il 101° giro d'Italia parta da Gerusalemme , dichiarata dal parlamento israeliano capitale “indivisibile ed eterna” di Israele, nonostante che la Risoluzione 181 delle Nazioni Unite attribuisca alla città altro statuto? (1) Cosa avrebbe da dire sull'occupazione israeliana di Gerusalemme Est, la Cisgiordania, le Alture del Golan che dura da 51 anni, nonostante la risoluzione 242 dell'Onu? Cosa di Gaza chiusa per mare per terra e per cielo come un carcere? Cosa delle stragi degli abitanti di Gaza? Cosa del trattamento oppressivo e repressivo e razzista riservato ai palestinesi dai governi israeliani nei Territori occupati? Sarebbe d'accordo nell'accettare la cittadinanza israeliana honoris causa e ad hoc? Gino Bartali è morto e quindi non può dire nulla. Al posto suo parla il governo israeliano che lo ha proclamato cittadino di Israele, "giusto" ed eroe nazionale e protettore del giro d'Italia; parlano le associazioni cattoliche che lo stanno proclamando a gran voce santo, come si può leggere su Avvenire nel panegirico scritto per Gino da Adam Smulevich, il 27 del corrente mese. I palestinesi sono proprio sfortunati: non hanno santi protettori né in cielo né in terra.