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www.ildialogo.org Sacrificio per un ragno giusto perché è Natale...,di Attilio Doni

Sacrificio per un ragno giusto perché è Natale...

di Attilio Doni

Sacrifici così si fanno una sola volta nella vita, e giusto perché è Natale. Scherzo ovviamente. Ma vi pare? Mi sveglio alle sei e trenta del mattino spinto dalle esigenze della prostata che, come si sa, non è più quella di una volta ad una certa età. Vado in bagno con la ferma intenzione di rituffarmi subito sotto le coperte ancora tiepide. E invece che cosa ti vedo a terra? Un grosso brutto ragno rosso. Lo lascio stare? E se lo vede mia figlia che domani viene a trovarci per le feste? Ma posso calpestare un brutto ragno rosso così grosso? No, non posso. E così, anziché tornare subito a letto, dico al ragno di non muoversi, di aspettare. Vado in cucina a prendere un bicchiere, torno in in camera per provvedermi di una cartolina, non senza uno sguardo al letto, come per dirgli aspettami. Torno in bagno. Il ragno è ancora lì, non si è mosso, la luce deve averlo frastornato, oppure mi ha ascoltato? Mi pare di sentirlo chiedermi non mi schiacciare, non mi schiacciare. Si lascia intrappolare sotto il bicchiere, finalmente si muove, si è accorto d’essere prigioniero, infilo la cartolina al di sotto del bicchiere sì che l’insetto non possa fuggire. E qui il vero sacrificio: tira su la serranda del balcone col gelo che fa in questi giorni, e fallo volare di sotto. Troverà un rifugio il ragno rosso brutto e grosso? Spero non muoia di freddo oppure non finisca in bocca ad un passerotto. Torno a letto, sotto le coperte, sotto le calde coperte, e mi torna alla mente un episodio di qualche anno fa. Mi sveglio, è estate e la luce che filtra dalle fessure della persiana illumina appena la stanza. Vedo come un’ombra in un angolo a terra sotto il calorifero. Una piccola ombra scura nell’ombra. Accendo la luce. Non ci posso credere, è lì, ferma, una schifosissima grossa blatta rossa. Che schifo che schifo, non è possibile. Come è entrato in casa, come si è permesso d’introdursi nella mia camera l’orribile maledetto scarafaggio? Scendo dal letto con in mano una ciabatta. Prova a fuggire. Sento che implora non mi schiacciare, non mi schiacciare. Lo schiaccio. Che schifo una blatta viva, che schifo una blatta schiacciata. Un incubo. Per molto tempo prima di coricarmi ho ispezionato tutta la camera. Ecco che cosa significa nascere ragni anche se brutti e rossi o nascere scarafaggi sempre schifosi brutti maledetti.
Attilio Doni



Sabato 23 Dicembre,2017 Ore: 18:12
 
 
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