Il tempo, mi spiega Luca, e lo spazio rappresentano un grosso problema e forse la scelta più grave dell'uomo! Se ragioniamo con T e S abbiamo una visuale minima della realtà superficiale.
Noi siamo il risultato di una continua modifica della materia. La parola noi indica l'uomo inteso come materia e mente terrena. Nulla più!

IL TEMPO
Se noi pensiamo al presente, non sappiamo dargli il giusto risultato, perché ogni qual volta pronunciamo le parole presente e adesso, intendiamo già un evento finito. Se pensiamo al presente prima ancora di spiegarlo, si tratterà di futuro.
Allora, potremmo dire eterno presente? Si e no al "tempo" stesso, perché noi abbiamo continui impulsi cerebrali che cambiano il nostro stato e ci modificano. Sorge dunque una domanda: esiste uno stato di quiete?
Mai, perché non c'è mai una pausa al cambiamento. Non possiamo affermare nulla che non muterà.
Se dicessimo la parola pane, essa cambierebbe per ogni stato della nostra crescita: potrà sembrare un sogno perché non abbiamo ancora i denti, o un veleno se fossimo in dieta. Ma se fossimo a dieta ed è domenica, lo mangeremmo perché avremmo il giorno di cibo libero dei carboidrati, ma ingeriremmo veleno, quindi diventerebbe un sogno questo concetto/parola "pane".
Tutto questo ci fa capire che più siamo bombardati da queste connessioni, più perderemmo tempo. Perderemmo così più velocemente la vita! Tutto passerebbe molto più in fretta.

Lo spazio è grande e composto dal piccolo. Ma per trovare il grande, è errato scrutare il piccolo. Non esiste una quantità, ma solo un unico "unito"/ collegato!
Questo ragionamento è scattato da un’analisi sulla fisica quantistica. L'uomo studia sempre più la materia a livello microscopico, trovandone anche dei risultati, ma purtroppo sono proporzionali alle nuove domande!
Negli ultimi studi si trovano nuovi mattoncini della materia che sono piccolissimi. Ma ragionando con la fisica classica, è ovvio che ce ne saranno ancora e di più piccoli!
Ecco il ragionamento mancante: se noi mutiamo anche la cosa più piccola che esista, o almeno che reputiamo tale, non ci si accorge che si muove tutto l'universo?