- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (243) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Caro a troppe persone. Non mi sta bene,di Carmelo DIni

Caro a troppe persone. Non mi sta bene

di Carmelo DIni

Mi piacerebbe essere “caro” solo alle persone care. Non so, se le mie figlie mi chiamano babbo caro, oppure mia moglie mi chiama caro, a me sta bene, sono contento perché sono certo d’essere caro alla moglie e d’essere caro alle figlie come loro sono care a me. Ma sentirmi dire caro dal cassiere del supermercato vicino casa qui a Colli Aniene nel quartiere dove abito, a Roma, non mi piace tanto. Non so se accade anche in altre città d’Italia. Qui l’hanno imparato anche gli stranieri: buongiorno caro, buona giornata caro. Magari ad un caro bambino, “caro” può anche essere gradito, anche se forse bisognerebbe chiederglielo, ma io ho passato gli ottanta, ho la barba bianca, perché mi chiamano caro? Gentili direttori dei supermercati qui a Colli Aniene nel quartiere dove abito a Roma, direttori di bar e negozi, potreste gentilmente chiedere al personale di non chiamarmi caro, ma signore? Oppure niente, neppure signore, non c’è bisogno. Buongiorno, buongiorno a lei, ed è finita lì. E che dire del “tu”? Mi piacerebbe, ad esempio, che il medico di famiglia non si ostinasse a darmi del tu mentre io mi ostino a dargli del lei. Non mi viene, capite? Non mi riesce di dargli del tu, sebbene lo conosca da anni. Non siamo amici, perché dovrei dargli del tu? Non mi riesce proprio. E quel prete, che tra l’altro a me non è caro per niente, su un blog che frequento da un po’ di tempo? “Gentile don Stefano” (nome di fantasia). “Caro Dini”. Gentilissimo don Sergio... “. “Dini“. Ma insomma! L’unico “caro” da estranei che accetto volentieri è quello delle graziose ragazze che lavorano nel caffè pasticceria dove mi reco ogni tanto per la colazione, perché so che davvero mi considerano un caro nonno. O forse è solo perché sono dolci, dolci come le loro squisite brioche? In tal caso sarei in difetto. Due pesi e due misure. Non va bene. Allora, caro Carmelo (io me lo posso dire caro giacché mi sono caro), devi accettare il caro anche dal fruttivendolo. Anche se non è dolce per niente.
Carmelo Dini



Mercoledì 22 Febbraio,2017 Ore: 21:28
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Lettere

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info