- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (231) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Centenario delle mistificazioni di Fatima...,di Renato Pierri

Centenario delle mistificazioni di Fatima...

di Renato Pierri

Ai lettori dell’inserto culturale del Corriere della Sera “La Lettura”, che domenica 15 gennaio hanno letto: “Il 13 maggio Papa Bergoglio andrà a Fatima per il centenario delle apparizioni e sarà il sesto pellegrinaggio di un Pontefice al santuario portoghese. Vi erano già stati Giovanni Battista Montini nel 1967, a mezzo secolo dall’evento, tre volte Karol Wojtyla, che ne era devoto, e una volta Benedetto XVI nel 2010. I Papi vanno a Fatima per due ragioni: perché là corrono i cattolici d’ogni Paese e perché il «segreto» di Fatima fa riferimento al vescovo di Roma. Giovanni Paolo II si riconobbe in una delle figure del segreto, il vescovo vestito di bianco che viene ucciso da «un gruppo di soldati»; e andò a Fatima per ringraziare la Madonna d’averlo «maternamente protetto nella circostanza dell’attentato», come disse annunciando la prima delle tre visite. L’ incoraggiava a riconoscersi in quel vescovo martire il fatto che l’attentato era avvenuto il 13 maggio 1981, cioè nel giorno anniversario della prima delle apparizioni di Fatima. Andò a ringraziare la Vergine d’aver «deviato» il proiettile che quasi l’aveva ucciso... “ (Luigi Accattoli). A quei lettori, dicevo, vorrei proporre anche la lettura della seguente mia lettera apparsa su Il Sole 24 Ore, del 9 maggio 2007: «Il 5 maggio (non il 13, che peccato!) a San Paolo Belsito (Napoli) una bambina polacca, Karolina, 5 anni, è stata uccisa accidentalmente da un proiettile non a lei destinato. Non è la prima volta che una persona sia vittima di proiettili vaganti. Ed ogni volta a me viene in mente un proiettile che invece era destinato alla persona colpita, ma che grazie alla Madonna di Fatima, secondo Giovanni Paolo II (il colpito), subì una lieve deviazione, e non fu mortale. La domanda è ovvia: è pur vero che un Papa, essendo capo della Chiesa, per la Madonna e per la Chiesa è più importante di una sconosciutissima bimbetta; ma la Signora di Fatima che ai bambini dava tanta importanza, non avrebbe potuto imprimere una deviazione, magari più rilevante, anche alla pallottola che ha ucciso Karolina? Nessuno si sarebbe accorto del miracolo, e la bella Signora che apparve su un elce a Fatima non avrebbe tolto la libertà di fare il male a nessuno, giacché chi ha sparato non aveva alcuna intenzione di uccidere la piccola connazionale di papa Wojtyla».
E se i lettori non si sono annoiati, proporrei anche alcune righe di un’altra mia lettera apparsa su L’Unità e su Il Manifesto del 1 giugno 2007:
«Mi limito alla descrizione di qualche particolare del famoso segreto. Un guazzabuglio, un quadro tragicomico, dove non troviamo nessuna pennellata "divina". C'è un angelo con in mano una spada, o meglio una sorta di lanciafiamme, che si sgola, gridando tre volte “penitenza!”, pur sapendo che il suo monito sarebbe giunto agli uomini ben 83 anni dopo... Lucia, alla parola “penitenza”, che nel Vangelo significa conversione, attribuiva un senso ben diverso: per lei voleva dire solo fare sacrifici e torturarsi (cf. Lucia racconta Fatima - Editrice Queriniana)... La scena: "Un Vescovo vestito di bianco...Vari altri Vescovi, Sacerdoti...salire una montagna ripida...in cima alla quale c'era una grande Croce...Il Santo Padre...mezzo tremulo, con passo vacillante...venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e di frecce". Evidentemente per la veggente di Fátima, le frecce sul vecchio tremulo, assieme ai proiettili, sortivano maggiore effetto, rendendo lo spettacolo più cruento... Nel frattempo "due Angeli ognuno con un annaffiatoio di cristallo nella mano...raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio". Ma che bello spettacolo!
Giovanni Paolo II si identificò col Vescovo vestito di bianco, sebbene quando subì l’attentato era ancora nel pieno delle forze, e nonostante Lucia dica chiaramente che il vescovo morì. Un errore della veggente, o un ripensamento della Signora di Fátima?».
Renato Pierri



Sabato 04 Febbraio,2017 Ore: 19:19
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Lettere

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info