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www.ildialogo.org Auspici almeno in parte avverati con papa Francesco,di Renato Pierri

Auspici almeno in parte avverati con papa Francesco

di Renato Pierri

Gentile direttore, i miei auspici non si sono avverati con Benedetto XVI, ma perlomeno in parte si stanno avverando con papa Francesco. Legga quanto scrivevo dopo la morte di Carol Wojtyla. La lettera fu pubblicata da Liberazione, giornale che non esce più, il 5 aprile del 2005, con il titolo: “Auspici. Adesso serve un papa che cambi la Chiesa”.
“L'ultimo viaggio, questo di Carol Wojtyla, ma anche il più bello. Senza mezzi di locomozione, senza fatica, senza rischio d'attentati. All'arrivo si inginocchierà per baciare la terra promessa. Dobbiamo essere contenti per lui.
Un grandissimo papa, Giovanni Paolo II. E' il parere di tutti, credenti e non credenti. Per molti fedeli un papa santo. Possibile dirne male? Al massimo posso permettermi di accennare perché avrebbe potuto essere ancora più grande e ancora più santo.
Sarebbe stato ancora più grande e più santo, e forse un martire, se oltre a cambiare la storia del mondo, avesse tentato di trasformare la Chiesa; se l’avesse resa, ad esempio, meno ricca e meno potente. Il Signore inveiva contro i ricchi e i potenti; poteva mai avere un’idea di chiesa rispondente a quella attuale?
Sarebbe stato ancora più santo, Giovanni Paolo II, se non avesse messo, con sconcertante disinvoltura, aborto ed eutanasia sullo stesso piano dell’omicidio, e soprattutto del delitto commesso da Caino; trascurando il particolare che all'origine del fratricidio biblico, c'erano la gelosia, l'ira, l'odio profondo, sentimenti che non possono essere, ovviamente, all'origine dell'aborto e dell'eutanasia.
Ancora più santo, papa Wojtyla, se avesse detto ai sacerdoti, che rifiutare l’Eucaristia ai divorziati risposati, significa mettersi in una posizione diversa da Gesù, il quale offrì a tutti il pane spezzato, non escludendo neppure chi si trovava in peccato gravissimo: l’apostolo traditore. Sarebbe stato più santo, se avesse riconosciuto che non è possibile, in base al vangelo, ed alla ragione naturalmente, ritenere peccato grave gli atti di omosessualità.
Ancora più santo, il papa, se avesse riconosciuto la liceità del ricorso ai contraccettivi artificiali. L’uso del profilattico non riguarda solo la procreazione; si tratta anche di evitare, ricorrendo ad un mezzo innocuo, il diffondersi di una tremenda malattia che produce morte e sofferenza. L’indifferenza della Chiesa di fronte a questa tragedia, contrasta palesemente con lo spirito del vangelo. Un auspicio? L’elezione di un papa che cambi la Chiesa”.
Renato Pierri



Giovedì 24 Novembre,2016 Ore: 18:06
 
 
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