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www.ildialogo.org Il documentario “Liberami” dell’antropologa Federica Di Giacomo,di Renato Pierri

Lettera
Il documentario “Liberami” dell’antropologa Federica Di Giacomo

di Renato Pierri

Se volete passare dalla stizza e lo sdegno alle risate a crepapelle, e da queste alla stizza e allo sdegno, e poi nuovamente alle risate, appena vi riesce andate a vedere il documentario “Liberami” dell’antropologa Federica Di Giacomo, premiato a Venezia nella sezione Orizzonti. Proverete una gran pena mista a rabbia, quando vedrete creature innocenti malate gridare e dimenarsi, trattenute a forza da diverse persone, mentre padre Cataldo, il grande esorcista di Palermo, preme la sua manona sulla testa del malcapitato, e ordina al  diavoletto disobbediente di uscire dal suo corpo. Grande pena e rabbia, quando vedrete l’esorcista prendere per i capelli una donna malata che, poveretta, strilla come un’ossessa certamente non per colpa del povero diavolo. Perché tante persone disturbate si rivolgono a padre Cataldo? Perché i medici non sono riusciti a guarire i loro malanni, e allora, logico no? se il medico non riesce a guarire la malattia, significa che hanno il diavolo in corpo. E chi può guarirle se non l’esorcista? Ma chi fa credere alle persone con disturbi fisici o psichici che il diavolo possa entrare nel loro corpo? Padre Cataldo, ovviamente, gli esorcisti ovviamente, la Chiesa, la quale, e qui la risata è d’obbligo, oggi, terzo millennio, ha  istituito a Roma e a Milano nientedimeno che un call center  per far fronte alla crescita esponenziale della richiesta di esorcisti. E chi alimenta questa crescita, chi fa credere alla povera gente che il diavoletto possa entrare nel corpo di una persona? Gli esorcisti, ovviamente, la Chiesa ovviamente. La Chiesa produce il fenomeno, e la Chiesa risponde adeguatamente al fenomeno. Ma torniamo alle risate? Sembra che il diavolo sia golosissimo di zucchero e che abbia in odio il sale. E così, gli esorcisti per cacciarlo dal corpo della povera gente, ricorrono al sale esorcizzato. Sembra sia potentissimo, come il ciflutrin contro gli scarafaggi. Don Amorth, altro notissimo esorcista, nel suo libro “Un esorcista racconta” consigliava di metterne un pizzico nei quattro angoli di ogni stanza. Nel documentario della Di Giacomo, si vede il buon padre Cataldo mescolare ben bene molto sale in abbondante acqua mentre recita le sue formule. Con l'abbondante acqua salata esorcizzata si reca in una ricca casa di Palermo, e mentre irrora tutto ciò che vede, se n’esce così (cito a memoria); “Tutti questi oggetti ornamentali in queste case di ricchi che ci fanno? Andrebbero tutti buttati via”. Poi arriva davanti a un bel quadro raffigurante la Madonna col Bambinello: “Questo starebbe bene in chiesa”, e si accanisce a gettarvi sopra acqua salata. Tantissima acqua salata, come se non ci fosse l’immagine dl Maria nel quadro, ma quella del diavolo in persona. Poi si rivolge alla signora che lo accompagnava: “Chi ha recitato mai un’Ave davanti a questo quadro?”. E lei: “Io sì”. Alla fine è arrivato in una stanza con tanti bei peluches ben disposti sopra un armadio: “E che ci fanno qui questi pupazzi? Andrebbero tutti distrutti!”, e poi (non ridete troppo!): “Specialmente quello nero”. E Asmodeo? Un poveretto era persuasissimo che questo diavolo spinga a fare cose oscene. In realtà, è considerato il demone della cupidigia, dell’ira e della vendetta. Un po’ di parole di padre Cataldo: “Padre, libera questo tuoi figli tenuti in catene da questo potere diabolico... vai via Satana e lascia in pace questa creatura di Dio... ha preso il cervello...  è posseduta al massimo grado... “, e poiché la malcapitata soffriva di vertigini, di sfinitezza e altri malanni: “Satana, vattene via, rinuncia alla vertigine, alla sfinitezza... “. Il canto: “Guariscimi o mio Signor, con il tuo sangue liberami, o mio Signor”.
Io, se fossi stata al posto di Federica Di Giacomo, avrei fatto qualche domanda a padre Cataldo: “Caro padre, poiché il diavolo è per sua natura astutissimo e sa bene dell’esistenza degli esorcisti, perché mai dovrebbe dare segni così evidenti della sua presenza? Non sarebbe più logico pensare che vada a nascondersi in persone che l'esorcista non potrebbe mai avvicinare, oppure in persone al di sopra di ogni sospetto che non scalciano né graffiano? Non sarebbe più logico ritenere che anziché essere nel corpo di qualche povero cristo, si trovi nel corpo di chi scatena guerre, dei mercanti d’armi, di chi affama popolazioni, dei trafficanti d’organi, dei tagliatori di gole, e via di seguito? Non potrebbe, il diavolo, tanto per fare un altro esempio, nascondersi in un vescovo o in un cardinale? Quale esorcista oserebbe irrorali con acqua salata esorcizzata?” E infine: “Caro padre Cataldo, Gesù disse: “Questi sono i segni che accompagneranno i credenti: nel mio nome scacceranno i demoni... “ (Mc 16, 17). Che bisogno c’è del prete esorcista, se ogni credente può scacciare i demoni nel nome di Gesù?”.
Renato Pierri



Martedì 13 Settembre,2016 Ore: 21:45
 
 
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