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www.ildialogo.org Nessuno si meraviglia se ancora oggi la Chiesa pretende di sapere che cosa fanno due persone sotto le lenzuola.,di Renato Pierri

Nessuno si meraviglia se ancora oggi la Chiesa pretende di sapere che cosa fanno due persone sotto le lenzuola.

di Renato Pierri

Nessuno si meraviglia, nessuno si scandalizza, neppure lei direttore forse si stupisce, apprendendo che ancora oggi, nel terzo millennio, la Chiesa continua a comportarsi come se fosse nel medioevo, che ancora oggi un sacerdote può mortificare, umiliare una donna divorziata e risposata che desidera ricevere la comunione, pretendendo di sapere da lei se ha rapporti col compagno, se è decisa a non averne più per il futuro, se si impegna a vivere col marito come se fosse un fratello. Nessuno si meraviglia se ancora oggi la Chiesa pretende di sapere che cosa fanno due persone sotto le lenzuola. Ecco che cosa scrive il cardinale Ennio Antonelli: “Il sacerdote confessore può incontrare un divorziato risposato che crede sinceramente e intensamente in Gesù Cristo, conduce uno stile di vita impegnato, generoso, capace di sacrificio, riconosce che la sua vita di coppia non corrisponde alla norma evangelica, tuttavia ritiene di non commettere peccato a motivo delle difficoltà che gli impediscono di osservare la continenza sessuale. Da parte sua il confessore lo accoglie con cordialità e rispetto; lo ascolta con benevola attenzione, cercando di considerare i molteplici aspetti della sua personalità. Inoltre lo aiuta a rendere migliori le sue disposizioni, in modo che possa ricevere il perdono: rispetta la sua coscienza, ma gli ricorda la sua responsabilità davanti a Dio, il solo che vede il cuore delle persone; lo ammonisce che la sua relazione sessuale è in contrasto con il vangelo e la dottrina della Chiesa; lo esorta a pregare e ad impegnarsi per arrivare gradualmente, con la grazia dello Spirito Santo, alla continenza sessuale. Infine, se il penitente, pur prevedendo nuove cadute, mostra una certa disponibilità a fare dei passi nella giusta direzione, gli dà l’assoluzione e lo autorizza ad accedere alla comunione eucaristica in modo da non dare scandalo (ordinariamente in un luogo dove non è conosciuto, come già fanno i divorziati risposati che si impegnano a praticare la continenza)”. (“Tra regole ed  eccezioni, un difficile equilibrio”).
Renato Pierri



Martedì 26 Luglio,2016 Ore: 17:07
 
 
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