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www.ildialogo.org Troppi commenti all’Esortazione apostolica “Amoris laetitia”,di Renato Pierri

Troppi commenti all’Esortazione apostolica “Amoris laetitia”

di Renato Pierri

Cardinali, vescovi, teologi, politici, filosofi, scrittori, ve lo chiediamo in ginocchio: ci risparmiate altri commenti all’Esortazione apostolica “Amoris laetitia”? L’ennesimo, ripreso da Espressonline.it, lo vedo (scrivo “vedo”, giacché non sempre ho la pazienza di leggere), sul blog “Come Gesù” del prete e scrittore Mauro Leonardi. E’ del cardinale Ennio Antonelli, e a presentarcelo è il giornalista Sandro Magister. Il titolo: “Consigli minimi per non perdere la strada”. Ma guarda un po’. Ovviamente l’argomento è sempre il solito: la comunione ai divorziati risposati. Ma quanti saranno gli interessati, i divorziati risposati religiosissimi che smaniano per avere la comunione? Secondo noi si contano si e no sulle dita di una mano, per essere generosi, si e no sulle dita di due mani. E sull’argomento sono state scritte valanghe di parole. E quante se ne scriveranno ancora? Una vera e propria ossessione: gliela diamo o non gliela diamo la comunione? “Non se ne può più con questa storia della continenza. Ma perché non li lasciano in pace questi poveri divorziati risposati?”, così mi scrive una religiosa signora. Ma vediamo che cosa dice di interessante il cardinale, che ha fatto perdere la pazienza alla religiosa signora: 
“Il sacerdote confessore può incontrare un divorziato risposato che crede sinceramente e intensamente in Gesù Cristo, conduce uno stile di vita impegnato, generoso, capace di sacrificio, riconosce che la sua vita di coppia non corrisponde alla norma evangelica, tuttavia ritiene di non commettere peccato a motivo delle difficoltà che gli impediscono di osservare la continenza sessuale. Da parte sua il confessore lo accoglie con cordialità e rispetto; lo ascolta con benevola attenzione, cercando di considerare i molteplici aspetti della sua personalità. Inoltre lo aiuta a rendere migliori le sue disposizioni, in modo che possa ricevere il perdono: rispetta la sua coscienza, ma gli ricorda la sua responsabilità davanti a Dio, il solo che vede il cuore delle persone; lo ammonisce che la sua relazione sessuale è in contrasto con il vangelo e la dottrina della Chiesa; lo esorta a pregare e ad impegnarsi per arrivare gradualmente, con la grazia dello Spirito Santo, alla continenza sessuale. Infine, se il penitente, pur prevedendo nuove cadute, mostra una certa disponibilità a fare dei passi nella giusta direzione, gli dà l’assoluzione e lo autorizza ad accedere alla comunione eucaristica in modo da non dare scandalo (ordinariamente in un luogo dove non è conosciuto, come già fanno i divorziati risposati che si impegnano a praticare la continenza). In ogni caso il sacerdote deve attenersi alle indicazioni date dal suo vescovo”.
Capito? Tradotto in parole povere: il confessore deve sapere che cosa fanno a letto gli sposi. Se questi, pur prevedendo nuove cadute (la carne è debole!) si impegnano a praticare la continenza con la grazia dello Spirito Santo, che pure sembra interessato a ciò che fanno a letto, potranno avere la comunione, ma in un luogo dove non sono conosciuti. Cose ‘e pazze! Ma siamo certi che la nuova relazione sessuale sia in contrasto col vangelo? Gesù, quando spezzò il pane e lo distribuì non pose condizioni di sorta, non disse di non distribuirlo ai divorziati risposati. La nuova relazione non è in contrasto col vangelo, ma con un discorso assurdo che si trova nel vangelo: “Quello che Dio ha congiunto l’uomo non separi”. Non si comprende a quali matrimoni si riferisse Gesù. A tutti? A quelli combinati che avvenivano al suo tempo, magari ricorrendo alla coercizione? A quelli delle spose bambine?  A quelli religiosi che un giorno lontano sarebbero  stati celebrati nelle chiese cattoliche?. Non si sa. E’ un discorso senza senso, al quale, chissà perché la Chiesa ha dato tanta importanza. Perché, tanto per fare un esempio, la Chiesa non ha dato la stessa importanza a tutta la predicazione di Gesù contro la ricchezza e i ricchi? Perché non si è posta il problema di dare e non dare la comunione ai ricchi che navigano nell’oro mentre milioni di persone soffrono la fame? Mistero.
Renato Pierri   



Venerdì 22 Luglio,2016 Ore: 18:39
 
 
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