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www.ildialogo.org Papa Francesco chiede scusa ai gay, ma non si libera dai condizionamenti,di Renato Pierri

Papa Francesco chiede scusa ai gay, ma non si libera dai condizionamenti

di Renato Pierri

 

"Io credo che la Chiesa non solo deve chiedere scusa ai gay, ma deve chiedere perdono anche ai poveri, alle donne stuprate, ai bambini sfruttati nel lavoro, deve chiedere scusa di aver benedetto tante armi. I cristiani devono chiedere perdono per aver accompagnato tante scelte sbagliate". Queste le parole di papa Francesco, sul volo di ritorno da Erevan”. E queste le mie parole sul quotidiano Liberazione del 13 maggio 2011: “Giovanni Paolo II ebbe a scrivere: "Siamo purtroppo eredi di una storia di enormi condizionamenti che...hanno reso difficile il cammino della donna, misconosciuta nella sua dignità, travisata nelle sue prerogative...Ma se in questo non sono mancate...responsabilità oggettive in non pochi figli della Chiesa, me ne dispaccio sinceramente" (Lettera alle donne 29 giugno 1995). Si può escludere che qualche condizionamento non perduri, e che qualche papa in futuro non chiederà scusa alle donne, agli omosessuali, ai divorziati, e via di seguito?”.
E il papa di cui auspicavo l’elezione al soglio di Pietro è arrivato. Però, qualche condizionamento perdura anche in papa Francesco. E del resto è comprensibile, giacché non è facile liberarsi del tutto da pregiudizi secolari. Infatti il buon papa Francesco non si rende conto che è una discriminazione affermare poi: “Ripeto il Catechismo della Chiesa cattolica: i gay non vanno discriminati, devono essere rispettati, accompagnati pastoralmente... il problema è che con una persona di quella condizione, che ha buona volontà, che cerca Dio, chi siamo noi per giudicare?”. Una persona di quella condizione. Disgraziata condizione? Chi siamo noi per giudicarla se cerca Dio? Eh già, e se non lo cerca, Dio, lo giudichiamo in quanto omosessuale? Ma che discorso è, caro Papa? Se per davvero non si vogliono fare discriminazioni, si dica semplicemente che gli omosessuali sono persone e come tali vanno trattate. E si cominci a togliere dal Catechismo i  diversi paragrafi sull’omosessualità, e magari vi s’introduca almeno un paragrafo sul grave peccato della pedofilia.
Renato Pierri 


Martedì 28 Giugno,2016 Ore: 19:46
 
 
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