- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (261) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Una triste notizia, una riflessione, e una preghiera,di Elisa Merlo

Lettera
Una triste notizia, una riflessione, e una preghiera

di Elisa Merlo

La notizia: “Un uomo di  73 anni, ex guardia giurata,  ha ucciso la madre 93enne, ricoverata in una residenza per anziani a Firenze, e poi si è ucciso. Attorno alle 12 l'uomo ha portato la madre, che soffriva di decadimento cognitivo, su un terrazzo della residenza assistenziale "San Lorenzo", e le ha sparato alla tempia e infine, con la stessa arma, si è tolto la vita”. La triste, tristissima notizia di un uomo solo e disperato che uccide la madre vecchia e malata forse per la troppa pena e uccide se stesso, mi dà l’occasione per spiegare a tutti coloro che ancora non hanno ben capito il significato del termine “femminicidio”, che in questo caso non si può parlare di femmincidio. Se l’uomo, infatti, avesse avuto il padre nelle condizioni in cui stava la madre, avrebbe potuto uccidere il padre.  Il femminicidio è così definito dal Treccani: “Termine con il quale si indicano tutte le forme di violenza contro la donna in quanto donna, praticate attraverso diverse condotte misogine (maltrattamenti, abusi sessuali, violenza fisica o psicologica), che possono culminare nell’omicidio. Questo tipo di violenza affonda le sue radici nel maschilismo e nella cultura della discriminazione e della sottomissione femminile”. E la penosa notizia è anche occasione per un’altra riflessione, quasi una preghiera: “Buon Dio, considerato che queste persone sole e disperate, alle volte sono più sole e più disperate non avendo la fede, perché non cerchi tu d’avvicinarti a loro? Perché non cerchi tu di farli sentire meno soli? Magari potresti servirti dell’angelo custode, non so, buon Dio, che cosa ne pensi? Sentendo la tua presenza, o quella di un angelo, difficilmente penserebbero ad uccidere e ad uccidersi. Che ne pensi, buon Dio, che ne pensi?”. 
Elisa Merlo



Martedì 21 Giugno,2016 Ore: 17:45
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Lettere

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info