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www.ildialogo.org Don Pusceddu, un prete destinato all’inferno...,di Renato Pierri

Lettera
Don Pusceddu, un prete destinato all’inferno...

di Renato Pierri

Un prete che ancora oggi, nel terzo millennio, continua  a credere e a ripetere che l’amore omosessuale è un gravissimo peccato solo perché è scritto nella Bibbia, dove ci sono scritte molte altre assurdità, sicuramente è destinato ad andare all’inferno, giacché fa gravissimo peccato. Ma Dio è misericordioso e c’è la possibilità che lo perdoni, poiché il prete è ignorante di tante tante cose. Proviamo a spiegargliene alcune? La fede può prescindere dal principio della non contraddizione? Posso credere, per fare un esempio, che Dio sia giusto e ingiusto? Impossibile. Posso credere che Dio non faccia discriminazioni tra i suoi figli e credere che faccia discriminazioni tra i suoi figli? Impossibile.  Posso credere che Dio riconosca diritti ai suoi figli secondo il genere cui appartengono? Che neghi ad alcuni ciò che concede ad altri? Impossibile. E’ sin troppo evidente che una fede seria, vera, non può essere contraddittoria. Ora, se tornasse Gesù sulla terra e mi dicesse: “Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali innate. Costoro non scelgono la loro condizione omosessuale... Le persone omosessuali sono chiamate alla castità” (Catechismo n. 2358 e 2359). E chiarisse: “Questo significa che le persone omosessuali, a differenza delle persone eterosessuali, sono condannate per tutta la vita a rinunciare all’esercizio della sessualità”. Io gli direi: “Signore, questa è una palese ingiustizia, e poiché Dio non può essere ingiusto, significa che tu non sei il Figlio di Dio”. Per fortuna Gesù non condannò l’omosessualità. Calpestando il principio di non contraddizione, lo fece San Paolo, ma l’ebreo di Tarso, in fatto di sessualità non può essere preso sul serio. Fu sempre lui, infatti, a dire: “E’ cosa buona per l’uomo non avere contatti con donna” (1 Co 7,1). Riguardo a Gesù, qualcuno, volendogli attribuire un pensiero ingiusto e contraddittorio, obietta che se egli avesse voluto abrogare il divieto, presente nell’Antico Testamento, di compiere atti omosessuali, lo avrebbe fatto. Ma è un’obiezione che lascia il tempo che trova. Gesù,  Infatti, non abrogò neppure tutte le assurde norme cultuali e morali presenti, tanto per limitarci ad un esempio, nel Levitico. E ciò non significa che le approvasse. Se le avesse approvate, sarebbe stato in contraddizione con se stesso. Se Gesù avesse condannato l’omosessualità, i cristiani avrebbero la certezza che non era il Figlio di Dio
Renato Pierri



Giovedì 16 Giugno,2016 Ore: 22:38
 
 
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