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www.ildialogo.org Un prete coraggioso svergogna alcuni cristiani,di Carmelo Dini

Lettera
Un prete coraggioso svergogna alcuni cristiani

di Carmelo Dini

Un prete coraggioso, don Mauro Leonardi, su  L’Huffington Post  del 1 marzo, svergogna alcuni cristiani con un articolo intitolato: «Tobia Antonio e l'uso politico della preghiera come un'arma». Comincia così: «Il giorno dopo la nascita di Tobia Antonio, il figlio surrogato di Nichi Vendola e Eddy Testa, sono stato sommerso di richieste di preghiere che non credo abbiano fatto piacere a Dio, certamente non al Dio cristiano. Direi che mi sono trovato dinnanzi all’uso politico della preghiera. “Preghiamo per il dolore inflitto a quel bimbo che è stato strappato dal rapporto naturalmente costitutivo con la mamma”; “preghiamo per Tobia Antonio cui è stato lacerato il cuore ferendolo in modo profondo, lancinante, oscuro”; “preghiamo per un bimbo cui è stata tolta la mamma per un capriccio”; “preghiamo per la vita grama che aspetta un bambino innocente volutamente procuratagli dall’egoismo di due ricchi truffatori, che non farebbero un tale torto a un cucciolo di cane o di gatto, in Europa più tutelati di un bambino”. Potrei andare avanti: il campionario bizantino-liturgico delle atrocità ha molte varianti». Per fortuna i due pericolosi banditi Nichi e Eddy,  dopo avere strappato dalle braccia della madre disperata il bambino dal cuore lacerato, non lo hanno sciolto nell’acido. L’errore del bravo prete sta nel definire “preghiere” queste feroci ottuse esternazioni.  Pregare significa entrare in relazione intima con Dio, ma qui al più, se esiste il diavolo, la relazione è col diavolo. Un giorno Tobia potrà chiedere ai genitori: “Mi avete fatto crescere con due papà, una zia pazza d’amore per me, tanti parenti e amici che mi vogliono un gran bene, ma perché non mi avete dato anche una mamma?”. I banditi Nichi e Eddy, potrebbero rispondere: “Tu, a differenza di molti bambini concepiti anche se non desiderati, sei stato molto desiderato. Noi non avevamo la possibilità di dare una mamma al bambino che desideravamo. La scelta era: darti due papà e una zia pazza per te e tante persone che ti avrebbero amato, oppure non darti la vita. Abbiamo scelto di darti la vita”. La gente che si macchia la coscienza con le esternazioni riportate da don Mauro Leonardi, non si rende conto che non è giusto condannare totalmente un’azione, qualora il suo fine sia buono e giusto, e non si approvi il mezzo per raggiungerlo. E la nascita di un bambino da crescere ed amare è innegabilmente azione buona e giusta. 
Carmelo Dini



Mercoledì 02 Marzo,2016 Ore: 17:51
 
 
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