- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (279) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Una risposta al filosofo Giuseppe Vacca,di Elisa Merlo

Lettera
Una risposta al filosofo Giuseppe Vacca

di Elisa Merlo

“Come si fa a dire, per esempio, che avere un figlio è un diritto?”, chiede il filosofo Giuseppe Vacca in un’intervista apparsa sul Corriere della Sera del 3 febbraio 2016. Bisognerebbe chiederlo alla Corte Costituzionale la quale con la sentenza n. 162 dichiarò: “La determinazione di avere o meno un figlio, anche per la coppia assolutamente sterile o infertile, concernendo la sfera più intima e intangibile della persona umana, non può che essere incoercibile, qualora non vulneri altri valori costituzionali”. Con la stessa sentenza però la Consulta confermava il divieto alla pratica della gestazione per altri.
Ma, diritto o non diritto, non si comprende perché se c’è la possibilità di averlo un figlio e il mezzo per averlo non reca danno a nessuno, bisognerebbe rinunciarvi. Un’azione, infatti, è moralmente buona qualora buono sia il suo fine e perlomeno innocuo il mezzo per raggiungerlo. Ora che il fine, la nascita di un bambino da crescere, amare, educare, sia buono, è innegabile. Per rinunciarvi è necessario dimostrare che il mezzo rechi danno a qualcuno. Ma non è possibile. Non è possibile dimostrare, ad esempio, che i bambini nati grazie alla gestazione per altri, siano meno sani e meno felici degli altri bambini. E’ lecito il dubbio? Ma è giusto non procreare, non mettere al mondo un bambino perché c’è il dubbio che possa essere meno felice di altri bambini? Oppure è più giusto metterlo al mondo a far di tutto perché sia felice?
Ma ecco il solito ritornello: “I bambini hanno diritto a una mamma e a un papà”. Sì, a tante cose hanno diritto i bambini, a tantissime, ma se io questo diritto non posso soddisfarlo, se non ho la possibilità di dare ad un figlio una mamma e un papà, ma posso dargli due mamme o due papà, e nonne e nonni, e zie e zii,  e via di seguito, è giusto che io non venga al mondo?
Elisa Merlo



Lunedì 08 Febbraio,2016 Ore: 18:29
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Lettere

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info