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www.ildialogo.org LETTERA APERTA AI JIHADISTI,di Daniela Zini

Lettera
LETTERA APERTA AI JIHADISTI

di Daniela Zini

Jihadisti,
grazie a voi, io comprendo, oggi, ciò che mi lega a questo mio vecchio Paese, l’Italia.
Ho vissuto qui e là e mi ero, ormai, rassegnata a considerarmi una Donna dalle suole di vento…
Una Donna malata di nomadismo… ma libera di scegliere il proprio Paese, come si decide un albergo.
La mia capitale, poteva essere Parigi, Mosca, perfino, Tehran.
Giudicavo Roma provinciale.
Debbo confessarvelo, jihadisti, l’Ilalia non era abbastanza per me.
La sua eccezionalità, annegata nella normalità europea, mi innervosiva.
Eppure, mi dicevano i miei Amici, tuo Padre ha indossato l’uniforme della Marina Militare?
Saresti tu pronta ad abbandonare a chicchessia una Terra per la quale tuo Padre ha sfiorato, più volte, la morte?
Come molte Donne e molti Uomini della mia generazione, queste querelles mi sembravano Preistoria.
Sangue perso!
Ridicolo, ieri, questo orgoglio patriottico è, oggi, sensato.
È che io ho compreso bene il vostro messaggio, jihadisti.
Nei vostri comunicati di guerra, voi vi vantate di avere massacrato, a colpi di kalashnikov, civili disarmati.
Quale gloriosa azione armata, in verità!
Voi credete di avere seminato il panico nell’Occidente, che vi fa orrore, perché è la Terra delle Libertà, che voi vi ostinate a propagandare come peccaminose licenziosità…
Libertà di pensare, Libertà di credere e, perfino, Libertà di non credere…
Da non credere!
Sì, da noi, Donne e Uomini, fino a nuovo ordine, camminano, fianco a fianco, nelle strade, e si siedono agli stessi tavoli dei bar e dei ristoranti.
I nostri sguardi si incrociano per una Libertà, che gli ipocriti della vostra specie condannano come sfrontatezza.
I nostri volti non sono coperti, perché l’esperienza altrui prende la forma del viso, come ci ha insegnato Leonardo da Vinci.
È nelle nostre Università, molto antiche, che si è sviluppato lo spirito critico, che vi fa così paura, perché temete che dissipi le tenebre del vostro oscurantismo.
Noi siamo una Nazione di individui, fieri della loro emancipazione, ma anche pronti a condividerla con tutti coloro che intendano unirsi a noi, senza distinzione di religione o di colore.
Noi siamo i Figli di Cecco d’Ascoli, di Galileo Galilei e di Giordano Bruno ed è per questo che noi sottoponiamo ogni credo alla prova della ragione, ogni potere alla prova della critica.
Ai nostri occhi, nessuna potenza terrena può vantare una origine divina.
Questa Libertà di critica, di schernimento, noi la abbiamo guadagnata, armi in pugno, con le rivoluzioni.
Di quanto ottenuto, nulla da negoziare.
Prendere o lasciare!
Per tutte queste ragioni, per Cecco d’Ascoli, per Leonardo da Vinci, per Galileo Galilei, per Giordano Bruno, per Sandro Pertini, io mi sento, d’improvviso, fiera di essere Italiana.
Voi credete di sottometterci con il terrore, vi sbagliate.
Voi correte gravi rischi, prendendo la nostra tolleranza per debolezza.
Noi respingiamo la violenza e stentiamo a rispondere alle provocazioni; ma sappiate che, nel Passato, abbiamo affrontato nemici ben più temibili delle vostre orde miserevoli.
E le abbiamo vinte.
Con le vostre provocazioni sanguinarie, voi ci avete riarmato moralmente.
È una buona cosa!
È perché la paura cambierà di campo.
Siete avvertiti.
Roma, 17 gennaio 2016
Daniela Zini

 

Risponde il direttore

Con l'augurio che il "riamo morale" di cui parli non serva a sostenere l'ennesima guerra coloniale che l'Italia si appresta a fare in Libia ed in Iraq. E guerra significa solo morte e distruzione, la stessa e perversa logica dei jihadisti. Senza dimenticare che gli jihadisti sono stati armati, addestrati, pagati con soldi americani e sono stati armati con armi anche italiane. In questi giorni stiamo mandando tonnellate e tonnellate di "bombe italiane" all'Arabia Saudita che le usa per bombardare lo Yemen, bambini e ospedali di Medici senza Frontiere compresi. C'è poco di che essere orgogliosi della nostra realtà attuale fatta di miseria da un lato e spese militari folli dall'altro. I nostri antenati quali  queli che tu citi Cecco d’Ascoli, Leonardo da Vinci, Galileo Galilei, Giordano Bruno, Sandro Pertini non sarebbero affatto contenti del livello di depravazione politica, sociale e morale a cui è giunta la nostra povera Italia. Soprattutto Sandro Pertini si starà rivoltando nella tomba. Serve il "riamo morale" per far cessare tutte le guerre.

Cordiali saluti

Giovanni Sarubbi



Martedì 19 Gennaio,2016 Ore: 22:41
 
 
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