Mi scrive un amico da Dittesstrasse (Chemnitz - Germania): “Qui è aumentata di molto la violenza contro i nuovi arrivati, centinaia d’incendi nei luoghi destinati all’accoglienza degli sventurati provenienti dalla Siria e da altri paesi. L’estrema destra ha affilato le proprie armi e rispolverato le teorie nere di una Germania del passato”. E a me è tornato alla mente uno strano articolo apparso sul Corriere della Sera qualche giorno fa. Sono andato a ripescarlo. E’ una lunga lettera del presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, Julián Carrón, il quale scrive che i nostri gesti di umanità verso i profughi non sono da attribuire al fatto che noi siamo «più bravi»:  “Semplicemente noi apparteniamo a una storia che è iniziata con l’antico popolo di Israele”. Proprio così, scrive. E poi aggiunge, con sconcertante disinvoltura: “Ci rendiamo conto che dietro gesti apparentemente semplici c’è questa storia di preferenza di Dio per noi?”. Spudoratezza? Come non pensare alle atrocità perpetrate dagli appartenenti a una storia iniziata con l’antico popolo d’Israele? Senza andare troppo indietro nel passato, come non pensare ai campi di sterminio nazisti, alle bombe atomiche su  Hiroshima e Nagasaki, oppure alle stragi di bambini compiute dagli israeliani che pure e più di altri appartengono a quella storia?

Carmelo Dini

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Martedì 29 Dicembre,2015 Ore: 18:01