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www.ildialogo.org Una letterina che non interessa a nessuno...,di Carmelo Dini

Lettera
Una letterina che non interessa a nessuno...

di Carmelo Dini

Essendo da tempo in pensione, potrei fare comodamente la seconda colazione di metà mattinata a casa, ma nel quartiere dove abito a Roma c’è un bar pasticceria dal quale vengono richiami irresistibili, e così un paio di volte la settimana accontento la gola. E poi c’è Elisabetta, la cassiera, tanto carina, e c’è Valentina, la barista, pure tanto carina. Elisabetta, la cassiera,  non è come Valentina la barista. Elisabetta non mi dice: “Ciao caro, che cosa prendi caro, ecco caro”, mentre io continuo a dirle: “Buongiorno Valentina”, e non le ho mai detto cara.  Lei mi chiama sempre caro e la cosa mi fa sempre piacere.  Elisabetta invece no, non mi considera un caro nonno. Elisabetta mi considera un rispettabile cliente, e non mi dice caro. Mi saluta, mi chiama signore, e mi chiede: “Come sta?”. Io le rispondo che sto bene e lei mi risponde che le fa piacere. E sorride ogni volta che le faccio un complimento e mi dice: “Grazie, lei è troppo buono”. Una volta mi ha anche detto: “Signore, la bellezza esteriore svanisce e non ti rimane niente se non c’è la bellezza interiore”. Valentina non fa discorsi. Insomma sono diverse Elisabetta la cassiera e Valentina la barista. Assocerei Valentina ad un cornetto squisito alla crema, e Elisabetta, così signorile, aristocratica, ad un dolcissimo montblanc. Mancanza di rispetto per le donne? Allora assocerò il sottoscritto a uno di quei biscotti secchi con sopra un velo di glassa, appena un po’ stantii. Briosce e paste profumate non solo mi chiamano caro, ma mi dicono anche mangiami mangiami. Elisabetta mi chiama signore, Valentina mi dice caro, nessuna delle due dice mangiami mangiami.  E il vecchio signore, mentre gusta leccornie,  è preso da lieve malinconia.
Carmelo Dini


Giovedì 07 Maggio,2015 Ore: 12:46
 
 
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