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www.ildialogo.org Una sanità senza più appropriatezza,di Marco Lombardi

Lettera
Una sanità senza più appropriatezza

di Marco Lombardi

Tra le tante telefonate promozionali che ogni giorno irrompono nella mia quotidiniatà, una mi ha colpito in particolare. Me l'ha fatta un'importante associazione di volontariato del socio-assistenziale che, nel corso degli anni, ha sviluppato, per fini più di bilancio che di solidarietà, un fornitissimo ambulatorio medico. Mi informano che, a seguito di un nuovo progetto in rete, presso tutte le sue sedi saranno disponibili prestazioni sanitarie low cost. Non solo, mi hanno chiesto il numero di cellulare e l'indirizzo e-mail, così da comunicarmi periodicamente le offerte più appetibili. Che so, una visita dal dentista o una dal dermatologo, a prezzi imbattibili.
So che non è l'unica esperienza del genere in corso, in quanto, soprattutto a seguito dell'innalzamento dei ticket sanitari e dello smantellamento dei presidi pubblici (decimati dai tagli sia nelle strutture, sia nel personale), molte realtà private sia del no-profit sia puramente imprenditoriali, stanno entrando con vigore nel mercato della sanità. Ragionando concretamente, è ovvio che, quando i tempi dell'urgenza per il paziente e quelli della lista d'attesa non collidono, questa possibile alternativa al servizio pubblico risulta utile, ma solo come ultima e possibilmente eccezionale istanza. E' invece l'idea di associare stabilmente l'erogazione di servizi sanitari a parole come marketing o merchandising, che a me davvero non va giù. Forse si arriverà presto agli esami ottenibili con i punti delle tessere fedeltà. Anzi alcune farmacie già lo fanno.
Ma la sanità, soprattutto quella di iniziativa, dove il cittadino in apparenza sano viene stimolato dall'esterno a farsi potenziale paziente,  non può essere lasciata nelle mani del libero mercato. Solo un servizio sanitario mosso da principi di universalità, può essere disinteressato ad "iniziare" immotivatamente alla sanità cittadini visti solo come possibili clienti.
Moliere insegna che l'essere umano è un animale fragile, il quale, se toccato nelle corde della salute, difficilmente resiste alle sirene del check up a tempo pieno e indeterminato. Se uno degli specialisti a buon mercato ti consiglia un esame in più, magari proprio nella struttura dove egli visita, perché è più comodo e affidabile, che fai, rifiuti? Tanto non devi andare dal medico di famiglia per la ricetta, puoi passare l'esame da privatista, visto che spendi poco più del ticket e salti pure la lista d'attesa. Come alcune statistiche svelano, nel mezzo della crisi molte famiglie stanno rinunciando a curarsi per motivi economici e allora dovrebbere essere lo stato e non il mercato a muoversi nella loro direzione. Che si stia creando una nuova forma di dipendenza, quella da visita medica cronica?

Marco Lombardi



Giovedì 19 Marzo,2015 Ore: 19:35
 
 
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