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www.ildialogo.org Le bufale colossali su internet e i navigatori ignoranti e poco saggi,di Carmelo Dini

Lettera
Le bufale colossali su internet e i navigatori ignoranti e poco saggi

di Carmelo Dini

C’è chi va al supermercato e acquista ciò che più gli piace, il pane che gli piace, la pasta che gli piace, la carne che gli piace, il prodotto che gli occorre e che gli piace, senza accertarsi degli ingredienti e della provenienza. C’è chi, invece, non si lascia trasportare solo dal gusto, ma è esigente e cerca solo prodotti genuini, non artefatti, e controlla con la massima attenzione ingredienti e provenienza. Qualcosa di analogo accade per le notizie su Internet. C’è il navigatore della Rete colto e saggio che cerca di capire se la notizia è falsa o è vera, analizza, vede come è costruita, chi l’ha costruita, e se la provenienza non è chiara, se non c’è una fonte certa, scarta la notizia. E c’è il navigatore ignorante e poco saggio, che segue solo il suo gusto: se la notizia gli piace, la prende per vera, se non gli piace la prende per falsa. In questi giorni della Memoria, su Facebook è apparsa la seguente gigantesca spropositata colossale panzana: “Scandalo: Papa Benedetto XVI nega l'olocausto. Ecco perché Benedetto XVI fu costretto a lasciare il trono di Pietro”, con tanto di fotografia di Papa Ratzinger”. Bene, la notizia che vi do è vera, verissima: qualche navigatore, ignorantissimo ovviamente, c’è cascato.  La notizia gli piaceva e ne ha fatto un sol boccone.
Poiché mi viene il pensiero che queste mie righe possano giungere a qualche lettore ignorante e poco saggio, sarà bene ricordare che Benedetto XVI è il papa che recatosi in visita al Campo di Auschwitz,  pronunciò il seguente discorso: “Prendere la parola in questo luogo di orrore, di accumulo di crimini contro Dio e contro l'uomo che non ha confronti nella storia, è quasi impossibile – ed è particolarmente difficile e opprimente per un cristiano, per un Papa che proviene dalla Germania. In un luogo come questo vengono meno le parole, in fondo può restare soltanto uno sbigottito silenzio – un silenzio che è un interiore grido verso Dio: Perché, Signore, hai taciuto? Perché hai potuto tollerare tutto questo? È in questo atteggiamento di silenzio che ci inchiniamo profondamente nel nostro intimo davanti alla innumerevole schiera di coloro che qui hanno sofferto e sono stati messi a morte; questo silenzio, tuttavia, diventa poi domanda ad alta voce di perdono e di riconciliazione, un grido al Dio vivente di non permettere mai più una simile cosa” (Auschwitz-Birkenau, 28 maggio 2006).
Carmelo Dini



Martedì 27 Gennaio,2015 Ore: 18:53
 
 
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