- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (299) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org AUGURI DI NATALE 2014,di P. Alberto Rovelli, Missionari d'Africa

Lettera
AUGURI DI NATALE 2014

di P. Alberto Rovelli, Missionari d'Africa

Un giorno un amico mi faceva osservare che gli auguri di Natale non vanno né scritti né inviati con i network: troppo impersonali, freddi, letti in fretta con un colpo di pollice, ma solo manoscritti personalmente ad ogni destinatario, altrimenti … è meglio non farli.     Allora mi sono fermato un po’ in preghiera ripetendo i vostri nomi davanti al Signore, perché sia Lui a portarveli. E mi è venuto in mente questo .
C’era una volta un bambino di nome Lorenzo che viveva felice con suo papà Carlo e sua mamma Agnese: era vivace, di cuore buono, sempre in moto,abituato al freddo e al caldo, ma un giorno afoso d’estate, dopo aver mangiato una granatina, Lorenzo divenne pallido come un lenzuolo e incominciò a sudare.
La mamma se ne accorse subito: “ Piccolo mio, ma tu stai male; corriamo subito al Pronto Soccorso”. Lì furono accolti con il codice rosso, ma i secondi di attesa parvero lunghi come l’eternità e quando l’infermiera spinse il lettino verso lo studio medico, la mamma tirò un sospiro di sollievo.
Ma durò poco, perché l’infermiera ritornò cercando agitata i genitori di Lorenzo che vennero introdotti nello studio del medico che li mise al corrente: “ Il piccolo Lorenzo ha bisogno urgente di sangue del gruppo 0; però qui abbiamo esaurito la scorta e portare il bambino altrove è pericoloso. Se siete d’accordo, chiediamo se c’è un donatore volontario in sala d'attesa. Con un po’ di fortuna possiamo salvare il vostro piccolo”. Ammutoliti, i genitori annuirono.
E così fu fatto; subito un giovane africano, robusto e nero come l’ebano, si alzò, mostrò il suo cartellino di donatore e seguì l’infermiera. Appena entrò, un silenzio pesante calò nello studio del medico, mentre Carlo e Agnese si guardavano sconcertati: “Mettere il sangue di un nero nelle vene di nostro figlio”?!
Ma poi la mamma ruppe ogni indugio e disse: “Non sia mai detto che in nome dei miei pregiudizi io lasci morire il mio bambino davanti alla generosità di questo giovane nero”.
Un nostro professore ci ricordava spesso: “Da quando Gesù, si è incarnato nel seno di Maria Vergine, si è legato ad ognuno di noi e, ora, salvati da quel sangue che circola nel cuore del Figlio di Dio, noi siamo tutti fratelli”.
Facciamogli fiducia anche quest’anno; Gesù  viene e noi troveremo la forza per aprire il nostro cuore per abbattere tutti i muri che ci isolano dai fratelli e per scacciare la rabbia delle delusioni materiali che la pubblicità ci fa covare dentro e non ci permettono di essere felici.        Buon Natale.
P. Alberto Rovelli
Missionari d'Africa



Martedì 09 Dicembre,2014 Ore: 16:35
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Lettere

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info