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www.ildialogo.org La vita ad ogni scosto a scapito della persona,di Carmelo Dini

Lettera
La vita ad ogni scosto a scapito della persona

di Carmelo Dini

«Quella della vita è sempre la via più bella, perché la vita è di ciascuno di noi e nessuno si può arrogare ” il diritto” di togliercela anche trovando un giustificato motivo. Perché il “giustificato motivo” può essere valido secondo una commissione medica, e altrettanto valido per una commissione Isis».
Questo mi scrive una signora, riguardo alla vicenda triste del bambino nato prematuro in Francia,  ad appena cinque mesi ed una prospettiva di vita sicuramente segnata da un’estesa emorragia cerebrale. Genitori e medici hanno deciso di non tenerlo in vita. Cara signora stando al suo ragionamento, non avremmo il diritto di togliere la vita ad una persona neppure nel caso della legittima difesa. Ma nel caso specifico è giusto parlare di diritto? Di norma si ha diritto a qualcosa che va a nostro vantaggio. Così, posso dire d’avere il diritto di togliere la vita all’ingiusto aggressore che è sul punto di uccidere me o altra persona. Ma non posso dire che ho il diritto di essere bastonato. Non ha senso. E non ha senso dire che i genitori e i medici avevano o non avevano il diritto di lasciar morire il neonato. Avrebbe più senso parlare di dovere. Avevano genitori e medici il dovere di intervenire con apparecchiature sofisticate per impedire la morte del bambino? Avevano il dovere di lasciarlo morire? Ma forse non ha senso in certi casi né parlare di diritto, né parlare di dovere. Ha invece senso chiedersi: era giusto ricorrere ad ogni mezzo per tenere in vita il bambino? Era giusto impedirne la morte? E’ sempre giusto agire a favore della vita a tutti costi? Oppure in alcuni casi in nome del principio della vita ad ogni costo, andiamo a svantaggio della persona?
Carmelo Dini



Venerdì 26 Settembre,2014 Ore: 19:40
 
 
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