Non trovo le parole, le giuste ed appropriate locuzioni che servono ad esprimere sentimenti di amarezza, di dolore ma anche di rabbia quali reazione giustificata a situazioni di iniquità e sfruttamento. Le cerco nel labirinto della mia mente, del mio essere più intimo e profondo, come un grido urlato nella notte.. inutilmente.....ma non le trovo . Ma forse non servono, divengono inutili, rischiano di precipitare nella più squallida banalità, di fronte all'ennesima morte di un operaio, infinitesimo incidente mortale sul luogo di lavoro, all' ILVA di Taranto, avvenuto il 5 settembre 2014. Il Corriere di via Solferino, di Milano, non riporta neppure la notizia, ritiene più rilevante la fotografia della telegenica e multidisciplinare Serracchiani che si dimostra disponibile a un dialogo con SEL. Raggruppamenti politici inconsistenti, che vivono ormai una loro diversa e lontana realtà, in una galassia lontana da noi.....lontano dalla gente e soprattutto dai lavoratori, di chi ancora riesce a lavorare e nel lavoro trova la morte, relativo alto prezzo di quello che è divenuto un privilegio : il lavoro. Inesorabilmente. Più obiettivo ed informativo, peraltro, " Il Sole-24ore" della Confindustria, che già nella versione "on line" riporta la notizia dell'incidente mortale lo stesso giorno, 5 settembre. Ed il "Corriere di Calabria" precisa che a perdere la vita, l'ennesima vittima della trascuratezza e dell'approssimazione, della carenza di vigilanza e sicurezza sia un operaio di soli 54 anni, originario di Pratica di Caserta. All'interno dello stabilimento, nei pressi di un binario ferroviario. Una notizia che non fa più notizia, ormai. Stava lavorando per la solita ditta di appalto ed era intento a riparare un danno che aveva fermato il binario per il trasporto di ghisa. Ma L' INAIL ci dirà, nell'annuale relazione di consueta competenza, che gli incidenti sul lavoro registrano una netta diminuzione, nel contesto - anche - dell' attuale crisi economica. Ma l'INAIL guarda gli aspetti infortunistici sotto il profilo, anche, delle malattie contratte sui luoghi di lavoro, delle pratiche burocratiche aperte per l'indennizzo nei confronti dei dipendenti per incidenti lavorativi , è un istituto assicurativo, per lo più, e non ha certo grande competenza sull'igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro. Comunque, come sopra accennato, nel 2012 le vittime sul lavoro sono state 790 (settecentonovanta) - riferisce sempre l'INAIL - con una diminuzione  che sfiora il 30% rispetto al 2008 (1.110 casi di morte) - fonte : "La Stampa" del 10 luglio 2013, che riporta i dati presentati alla Camera dal Presidente dell' Istituto, Massimo De Felice - e le denunce di infortuni (denunce, da verificarsi dunque ) 745.000 ( 744.916 per l'esattezza) con un asserito calo del 6 % rispetto al 2011 e del 27 % sul 2008. " Prosegue il trend decrescente ! " C'è proprio da rassicurarsi ...!  I decessi sono stati, inoltre, 1.583 nel 2012, il 27 % in meno rispetto all' anno 2008. Ma ancora si muore di lavoro, come ieri e come sarà ancora, se non si provvede in maniera adeguata. Anche se Marina Sereni, Vicepresidente della Camera, abbia ammesso che " troppe sono ancora le difficoltà". La solita proclamazione di sciopero da parte dei Sindacati di categoria, quasi un triste rituale, è stata annunciata per la morte del lavoratore....E nel contempo "il Corriere della Sera" dd.6 settembre 2014 riferisce che " l'interesse degli investitori esteri sull' ILVA è sicuro, anzi concretissimo ( pag.41 - Economia) " Forse per creare nuove occasioni di incidenti sul lavoro.

Angelo, così si chiamava l'infinitesima, recente, morte sul lavoro, apparteneva alla classe 1960. Altro non si conosce, non si sa : il PM. sta avviando le indagini di rito...ma non importa. Forse risulta di più rilevante interesse che la nostra telegenica Debora Serracchiani dichiari che " la porta del PD , nei confronti di SEL è aperta ".

Claudio Cossu