Gent.mo Direttore Sarubbi,
                                     sono rimasto molto colpito dal suo articolo "Repetita iuvant" che mette al centro della crisi umana, cristiana e civile della nostra società la perdita di umanità. Condivido del tutto la sua analisi, che non considero affatto né pessimista né catastrofica. Mi domando: quali valori sono rimasti in una società dominata dall'individualismo, dal protagonismo, dall'incultura  - ricorderà che i latini la traducevano con "humanitas" - che oggi si può tradurre appunto come  "mancanza di umanità". D' altra parte se un popolo intero è come addormentato dalla droga dei mondiali, di chi la colpa? Dove sono finite le cosiddette "agenzie educative" - la famiglia, la scuola, la Chiesa i partiti e via diseducando ... - mentre la società sembra diventare un deserto cosparso di rovine etiche, culturali e relazionali. Ci si affida ciecamente ai supereroi: ieri Berlusconi, oggi Renzi e Grillo, domani chissà ...
Si è ben lontani dal grande ideale di "cittadini sovrani" secondo la definizione dei Padri costituenti - ma si vuol mettere mano anche alla Costituzione, naturalmente per stravolgerla! - ripresa nella sua opera educativa da quell'indimenticabile maestro che fu don Lorenzo Milani. Per troppo tempo lo spirito critico è stato una cosa noiosa, una sorta di vezzo, magari da esibire, da mostrare da qualche pseudo-intellettuale  nei salotti televisivi ammantandolo di parole forbite e vuote, ma capaci di épater le bourgeois, anche se magari quasi nessuno dei telespettatori capiva. Occorre invece di-mostrare, cioè tornare ai fatti nella loro concretezza e verità. Altrimenti l'umanità rimarrà a lungo  smarrita e lo squallore morale insieme alla menzogna domineranno sovrani. Credo che tutti coloro, che - come lei fa costantemente con  estrema coerenza  - si oppongono a questa deriva debbono agire sul piano dell'informazione, dell'istruzione, della formazione. Grazie

Centro di documentazione e di progetto "don Lorenzo Milani" di Pistoia