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www.ildialogo.org QUELLA DELLA GIUSTIZIA E’ LA MADRE DI TUTTE LE RIFORME,di Giovanni Dotti

Lettera
QUELLA DELLA GIUSTIZIA E’ LA MADRE DI TUTTE LE RIFORME

di Giovanni Dotti

Sento quotidianamente con disgusto le dichiarazioni di un ex Presidente del Consiglio, condannato in via definitiva e che dovrebbe essere in carcere o al massimo agli arresti domiciliari come succederebbe ad altri nei suoi panni in un paese “normale”, che pontifica ora contro i Magistrati che lo avrebbero condannato ingiustamente, ora contro il Presidente della Repubblica ed il presunto “complotto” ai suoi danni che lo ha costretto alle dimissioni, quando è largamente risaputo che, dopo la defezione di Fini & C, senza la compra-vendita dei Parlamentari il suo governicchio sarebbe caduto molto prima.
“Quousque tandem Berluscone abutere patientia nostra?” (Fino a quando Berlusconi abuserai della nostra pazienza?) direbbe Cicerone. In altri paesi dell’U.E. un simile personaggio sarebbe stato da un pezzo emarginato dalla politica e interdetto perpetuamente dai pubblici uffici. Ma siamo in Italia, che un “paese normale” evidentemente non è. E che con i buchi nelle scarpe e le patacche nei pantaloni continua a sfornare progetti megalomani come l’Expo, con l’illusione di un ritorno economico che, se pur ci sarà, sarà minimo, mentre per ora le spese sono folli anche per l’infiltrazione delle mafie e l’ingordigia di imprenditori e di personaggi senza scrupoli disposti a pagare fior di tangenti a politici corrotti pur di fregare i concorrenti più onesti.
E poi ci si lamenta del sovraffollamento delle carceri, ed anziché accelerare i processi, inasprire e rendere certe e immediate le pene per certi odiosi reati (come quelli contro il patrimonio dello Stato, che è un bene di tutti) si pensa di ridurle con sconti di pena, amnistie ed indulti, e invece di pensare di costruire nuove carceri (o prevedere pene alternative per alcuni reati minori) si continuano a spendere malamente i soldi pubblici per opere faraoniche inutili ma evidentemente fruttuose in tangenti.
Impariamo piuttosto dalla Germania e da altri paesi civili a far funzionare meglio e con costi minori la Politica e soprattutto a rendere più rapida ed efficiente la Giustizia, varando quelle Riforme che da anni invano si attende il Popolo Italiano. Perché in un paese dove la Giustizia funziona davvero ed i “controlli” sull’operato dei politici e dei pubblici amministratori sono efficienti, e non una farsa come ora in Italia, gli episodi di malaffare sono di gran lunga inferiori e vengono a galla per tempo, ed i colpevoli scoperti vengono condannati e/o costretti alle dimissioni senza possibilità di reintegro, come invece succede da noi, in modo che difficilmente possano continuare a nuocere alla società.
Questo per ribadire l’urgente necessità di una RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, che corregga le storture e le défaillances attuali, come antidoto alla corruzione e all’illegalità dilaganti oggi in Italia, visto che in Europa nulla si muove in tal senso, per riportare il nostro Paese su una strada allineata a quella degli altri partners europei socialmente e culturalmente più avanzati. Senza la quale non sarà possibile alcuna ripresa economica e sociale, ogni altra Riforma sarà vanificata e l’Italia continuerà a sprofondare senza speranza nel pantano attuale.
Varese, 16 maggio 2014
Giovanni Dotti


Venerdì 16 Maggio,2014 Ore: 15:48
 
 
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