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www.ildialogo.org Due papi coraggiosi?,di Luigi Fioravanti

Lettera
Due papi coraggiosi?

di Luigi Fioravanti

Dunque, due nuovi papi santi. “Due uomini coraggiosi” li ha definiti papa Francesco. Che sia stato coraggioso papa Giovanni XXIII trovo ben detto, ma non per papa Wojtyla. Non mi pare sia stato coraggioso a denunciare e punire gli abusi sessuali dei preti, a lungo sottovalutati, nascosti e sottaciuti; l’appoggio continuato a padre Maciel, fondatore dei Legionari di Cristo ( di cui ora assistiamo alla damnatio memoriae) non mi pare sia segno di coraggio. Quando è andato in Cile è apparso a fianco di Pinochet al balcone della Moneda: non ha avuto il coraggio di indicarlo come golpista sanguinario; in Argentina non ha avuto il coraggio di denunciare pubblicamente la mattanza degli oppositori dei generali, la scomparsa di trentamila persone, l’appoggio che gran parte della cattolica argentina ha dato alla dittatura. Ha avuto il coraggio di condannare la teologia della liberazione ma non le dittature cristiane dell’America latina. Nel 1996, nel suo viaggio in Nicaragua, ha avuto il coraggio di sgridare pubblicamente all’aeroporto, il grande poeta Ernesto Cardenal, reo di aver appoggiato il movimento di liberazione sandinista; il coraggio di zittire la madri degli uccisi da parte della contras, non di denunciare la sporca guerra di questi mercenari al soldo degli Stati Uniti. In Guatemala, non ha avuto il coraggio di denunciare il genocidio degli indigeni maya ad opera dei dittatori “cristiani” di quello sventurato paese. In Salvador ha fatto visita alla tomba del mons Romero in privato, ma non in pubblico; e pubblicamente non ha denunciato gli squadroni della morte al soldo del governo, la spietata repressione dell’esercito, come faceva mons. Romero. E mi fermo qui: in questo cloro di generale osanna, in questo grande sfavillio di santità, so bene che mia voce stona, so bene che certe luci non vanno accese.
Luigi Fioravanti



Martedì 29 Aprile,2014 Ore: 16:50
 
 
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