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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org L’ INCONCLUDENZA DI GRILLO,di Giovanni Dotti

Lettera
L’ INCONCLUDENZA DI GRILLO

di Giovanni Dotti

Con una risposta del nostro direttore


Ieri abbiamo assistito all’arroganza pretestuosa e volgare di Grillo nell’incontro in diretta con Renzi. Oltre al metodo “antidemocratico” da lui esercitato, non ne condivido i contenuti per diversi motivi:
  • pensa Grillo con questi metodi di riuscire ad ottenere un risultato strabiliante alle prossime elezioni? Si sbaglia di grosso, non ce la farà mai a superare la soglia del 50% in Parlamento, anche col premio di maggioranza, perché non tiene conto dello “zoccolo duro” dei vari partiti (che nonostante tutto gli Italiani continueranno a votare, un po’ per affezione e fedeltà, un po’ per consuetudine, un po’ per convenienza) e dell’avvento del “ciclone Renzi”;
  • per questo da solo, seguendo le regole democratiche, non riuscirà mai a cambiare un bel niente, a meno di fare una “rivoluzione” non solo verbale ma “armata”, come si addice ad un vero rivoluzionario (ma sappiamo bene come sono gli Italiani, che gridano, protestano, ma quando si tratta di passare all’azione per la maggioranza si tirano indietro);
  • l’unica personalità di rilievo che attualmente impersona il cambiamento, non solo a parole ma con un programma di Riforme ben articolato - bisogna ammetterlo - è quel toscanaccio di Renzi, a Grillo forse in certo qual modo affine, e che forse per questo lui si ostina ad avversare, vedendolo come un concorrente, mentre farebbe bene ad appoggiarlo o almeno non contrastarlo così aspramente dal momento che cerca di portare avanti un discorso simile al suo ma con metodi diversi, restando nell’ambito della democrazia parlamentare;
  • se Renzi vuol costruire, è ormai chiaro che al momento Grillo vuole solo distruggere. Da una parte c’è la concretezza e la positività di Renzi, col suo programma di riforme per cambiare l’Italia, dall’altra c’è solo l’astrattezza, l’utopia e l’inconcludenza di Grillo, che vorrebbe anche lui “rottamare” tutto ma non ci dice poi cosa vuol fare una volta conquistato il potere: una “dittatura del proletariato”, una “dittatura personale”, una “repubblica del Web”, o che altro? Nessuno lo sa, o almeno io non l’ho ancora capito.
Personalmente dubito di questi salvatori della patria, che non vogliono confrontarsi con nessuno e che vogliono dettare solo la loro legge, sia ai loro adepti che agli altri. Potranno anche riscuotere un certo consenso, ma effimero, tra il popolo illudendolo con promesse che non riusciranno poi a mantenere.
Perché piuttosto Grillo non pensa di mettere a frutto il consenso fin qui ottenuto sostenendo almeno alcune di quelle Riforme che Renzi cercherà tra mille difficoltà di portare avanti, facendo votare dai suoi in Parlamento di volta in volta quei provvedimenti che riterrà utili per il Paese, anziché mettergli sempre il bastone tra le ruote? Perché questo vorrebbe, ne sono sicuro, la maggioranza degli elettori che lo hanno votato. E che, così facendo, certamente scontenterà perdendo buona parte di quell’ampio consenso che sull’onda della protesta aveva ottenuto.
Varese, 20 febbraio 2014
Giovanni Dotti

Risponde il direttore

Gentile Dotti,

la sua lettera rispecchia ciò che i mass-media, nella loro totalità e con qualche eccezzione, vanno ripetendo da mesi e mesi. Renzi viene descritto come il salvatore della patria e Glillo come il suo affossatore. Renzi sarebbe quello che vuole le "riforme", Grillo quello che le vuole affossare. Come abbiamo più volte detto non siamo dei fan di Grillo, ma per noi questo schema è inaccettabile, falsa la realtà perchè non parla dei contenuti veri di ciò che Renzi e chi gli sta dietro vogliono fare e di quale ruolo effettivamente sta giocando Grillo ed il suo movimento in questo momento.

Si parla di "riforme" ma di cosa si tratta? Grillo accusa Renzi, giustamente, di avere dietro le grandi banche ma poi non ne fa un elenco e non dice, e noi siamo sicuri che lui lo sa, quali operazioni finanziarie sono in corso e verranno realizzate dal prossimo governo sulle spalle dei cittadini, sempre i soliti, i lavoratori e i pensionati. Le "riforme" le ha scritte il giornalista Friedman nel suo libro "Uccidiamo il gattopardo". Vogliono cancellare, per esempio, la cassa integrazione in deroga, e ridurre ancora di più lo stato sociale, ed il toscanaccio Renzi, come lo chiama lei, è d'accordo. Non vogliono fare una patrimoniale, che colpirebbe i ricchi, perchè la destra e Berlusconi non vogliono, ma i soldi allora da chi vogliono andare a prenderli? Dai soliti, dai lavoratori e dai pensionati. Vogliono continuare a dare ai ricchi prendendo dai poveri.

Allora è inutile cadere in quello che è un puro e semplice gioco delle parti, che serve a tenere buone le persone disperate e ad orientarle verso i soliti noti, quelli che li manipoleranno e gli diranno come e per chi votare affinchè i ricchi possano continuare a diventare sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.

E' questo quello che vogliamo? Noi crediamo di no. Noi crediamo che l'unica strada sia quella, finalmente, di togliere ai ricchi per dare ai poveri. Ecco quando qualcuno proporrà chiaramente questa cosa e rifiuterà di continuare a finanziare i ricchi con i soldi tolti ai poveri, solo allora noi lo sosterremo. Fino ad allora, cioè fino a quando la giustizia sociale ritornerà ad essere l'elemento fondamentale della nostra società, così come è scritto nella Costituzione del 1948, noi rifiuteremo gli schemi creati dai mass-media per continuare a manipolare le menti e ridurre a zero la capacità critica degli italiani. Di uomini soli al comando ne abbiamo avuti già troppi e hanno portato solo lutti e miseria ed è ora di dire basta.

Cordiali saluti

Giovanni Sarubbi



Giovedì 20 Febbraio,2014 Ore: 18:11
 
 
Commenti

Gli ultimi messaggi sono posti alla fine

Autore Città Giorno Ora
Giovanni Dotti VARESE 21/2/2014 10.21
Titolo:
Egregio dott.Sarubbi,
  ho sempre apprezzato Grillo per la sua coraggiosa denuncia del marciume di questo nostro sistema, ma mi permetta di non condividere certi comportamenti. Quanto a Renzi non posseggo tante informazioni come Lei, sto solo a quello che vedo, forse mi sbaglio, pecco d'ingenuità, ma allora in chi un normale Cittadino può credere? A chi può accordare la propria fiducia? E perché Grillo anziché limitarsi alla denuncia non passa a fare qualche proposta? O vuole solo la rivoluzione?
Autore Città Giorno Ora
martino pirone arcisate 21/2/2014 10.48
Titolo:Le incognite di Renzi e di Grillo
Le incognite di Renzi e di Grillo
 
Gentile Dott. Sarubbi,
a mio modesto parere sono più che giuste le osservazioni che rivolge a ciò che ha scritto l’amico Dotti.  Però, mi domando, quale migliore occasione per Grillo di ascoltare le proposte di Renzi per correggere le storture dell’attuale sistema ? Perché Grillo ha fatto di tutto per non dialogare ? Avremmo anche potuto sapere  ciò che anche i mass-media, come Lei giustamente fa presente nella prima parte del commento, non ci dicono e cioè: 1) “non si parla dei contenuti veri di ciò che Renzi e chi gli sta dietro vogliono fare”;   2) “quale ruolo effettivamente sta giocando Grillo e il suo movimento in questo momento”.
    Martino Pirone

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