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www.ildialogo.org RIPENSANDO A PAOLO VI,di Mario Pavan, Vicenza

Lettera
RIPENSANDO A PAOLO VI

di Mario Pavan, Vicenza

Il papa che incoraggiò in prima persona anche la nostra generazione (ora siamo su per giù sessantenni) sulla scia della “conclusione” del Concilio Vaticano II a dare il suo contributo d’idee, di tempo, entusiasmo e competenza, in politica e nela società, fu Paolo VI. Un grande papa che andrebbe rivalutato.Visti i grami e i brutti tempi di una cosa pubblica, resa invece, putroppo, da oltre un ventennio, sempre più cosa privata e famiglia ossequiente di scudieri e ascari.
Paolo VI resta un riferimento sicuro :con la spinta al “nuovo” statuto del 1969 dell’Azione cattolica, con il volere rimarcare il dialogo tra religioni nell’unica strada alla Fede, con l’incoraggiare le conferenze delle varie chiese locali , con la decisa stesura della madre delle encicliche coraggiose e ferme di carattere sociale a tutto campo, quale l’ancora sconosciuta ( in parte) e attualissima “Populorum progressio”. E’pure oggi un punto cardine di una società nazionale, europea e mondiale che allora , tra la fine degli Anni Sessanta e il vuoto degli Anni Ottanta , visse grandi sconvolgimenti e che fu obbligata a confrontarsi con nuove tematiche e problemi forse non capiti al loro sorgere.
Paolo VI che dovette, ad un certo punto, compiere alcune scelte che fecero discutere e forse , in alcuni casi, anche scelte di un certo “regresso” rispetto ad una vivacità, ad un fermento e alle giuste speranze del motto :“pensare e agire in grande”. Ma oggi tutto riemerge.“Tutto è grazia”.Basti pensare alle grandi figure di personaggi e santi di quel suo e nostro tempo, persone e modelli, per fortuna, oggi con il senno di poi e lo studio serio, rivalutati e al centro dei sacrosanti felici ed essenziali loro ritorni.
Paolo VI, l’arcivescovo di Milano ( la diocesi ampia e popolosa di Ambrogio) che volle, tra i predicatori della famosa missione nella sua terra lombarda, l’amico padre servita David Maria Turoldo, il francescano padre Nazareno Fabbretti e il parroco dal grande cuore don Primo Mazzolari.
Paolo VI , il generoso con Madre Teresa di Calcutta, Paolo VI, il papa che rinunciò all’incoronazione con il triregno, il papa della cultura dei Maritain , dei Mounier e della FUCI .
Il papa che volle essere sepolto in una tomba, la più povera e semplice dopo una liturgia essenziale ma vissuta dalla gente protagonista. In anticipo forse di quella semplicità e misericordia che tutti cerchiamo e che oggi da Roma è indicata.Urbi et orbi. Per la Città e per il mondo.
Mario Pavan, Vicenza



Domenica 09 Febbraio,2014 Ore: 08:40
 
 
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