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www.ildialogo.org Cambiare la Bossi Fini,di   <i>Marco Lombardi</i>

Lettera
Cambiare la Bossi Fini

di   Marco Lombardi

Fra le cose da salvare dell'anno di governo tecnico (non poche), l'acquietarsi della becera campagna xenofoba della Lega Nord. Chiusa però la parentesi, Maroni e compagni sono subito tornati alla carica. Prima la nomina della Ministra Kienge, quindi il drammatico episodio del ghanese Kabobo a Milano, hanno permesso alle camicie verdi di tornare in piazza come ai bei tempi, quando le inchieste della magistratura non avevano ancora decimato i vertici del partito.

Kabobo è un immigrato irregolare che ha perso la testa. Sente le voci e in un momento di estrema crisi, armato di piccone ha sfogato nel sangue la sua follia omicida. Non ha distinto tra ricchi e poveri, bianchi e neri, la sua ira si è abbattuta su qualunque essere avesse avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Perché Kabobo, un immigrato irregolare era ancora libero? Nessuno si era accorto del suo stato di latente pazzia omicida?

Una legge che porta il nome di Umberto Bossi e modificata poi dal Ministro Roberto Maroni, rende di fatto impossibile per le forze dell'ordine gestire il controllo ed il rimpatrio coatto degli stranieri non in regola con il permesso di soggiorno. La stessa legge poi, prevedendo solo l'erogazione di cure salvavita ai clandestini, ne impedisce la presa in carico da parte dei servizi di sanità pubblica o comunità di recupero. O il carcere o niente. Ma non si può detenere un extracomunitario solo perché irregolare, violerebbe le norme dei trattati internazionali, bisogna aspettare che commetta reati più gravi, intervenire insomma quando la frittata è fatta. E se un operatore, al di fuori del sistema delle cure urgenti, decide di intervenire? Dovrà segnalare alle autorità il soggetto colpevole del reato di clandestinità e allora spesso fa finta di non vedere, per non essere coinvolto in procedimenti di denuncia lunghi e snervanti.

L'Italia è il solo paese in Europa dove non essere in regola col permesso di soggiorno è un reato penale, una trovata voluta da Maroni sulla carta, ma sul campo sono solo impacci. Non ai politici della Lega, ma ai suoi elettori, a chi oggi pensa di riconoscersi in quegli slogan xenofobi, si chiede uno sforzo non facile. Far sbollire la comprensibile rabbia e chiedere al parlamento di correggere un sistema di norme assurde, interminabili formalità burocratiche e risorse azzerate, che non potrà che riproporre altri Kabobo. Una riforma senza pregiudizi né pietismi, ma solo in nome del bene di tutti, proprio di tutti.

Marco Lombardi




Giovedì 16 Maggio,2013 Ore: 10:45
 
 
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