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www.ildialogo.org Una proposta per risolvere la crisi,di Nelvio Cesaroni - Ancona

Lettera
Una proposta per risolvere la crisi

di Nelvio Cesaroni - Ancona

Trascrivo una proposta per risolvere la crisi.E' chiaramente un problema politico ma siccome la crisi crea tanta povertà la soluzione porta benefici soprattutto ai poveri e quindi diventa una problema morale e cristiano.
La stessa proposta è stata da me inviata ad un centinaio di personalità senza che abbia avuto una sola risposta sensata, ma ciò che mi ha stupito è che fra i tanti destinatari ci sono giornali e personalità del mondo cattolico dalle quali mi sarei aspettato una risposta che invece non è mai venuta.
La panultima l'ho inviata a don Gallo ed attendo una risposta l'ultima è questa che invio a lei e spero che la risposta arrivi.
La proposta:
LA CRISI
Il modo più semplice e veloce per risolvere la crisi
Come? Reintrodurre la famigerata scala mobile una scala mobile molto sensibile e con cadenza mensile e contemporaneamente abbassare l’aliquota Iva di 6 punti dal 21 al 15%
I costi dei prodotti si abbasserebbero e con essi anche l’indice istat con conseguente diminuzione degli stipendi di fine mese che verrebbero decurtati della stessa percentuale.
Le imprese avendo minori costi di materiale,energia, trasporti e mano d’opera produrrebbero ovviamente a costi minori con ulteriore abbassamento di prezzi al consumo e di conseguenza nuova diminuzione della scala mobile e quindi degli stipendi. E così via.
Quanto alle conclusioni basta evidenziare che i prodotti sarebbero altamente competitivi con il passare dei mesi , le esportazioni ed i consumi interni aumenterebbero a dismisura e l’occupazione crescerebbe in maniera esponenziale, fino al punto, forse, di dover eliminare la scala mobile per eccesso di ribasso .(si potrebbe ipotizzare anche una diminuzione totale del 20%).
Ma lo Stato ?
Non avrebbe che da guadagnare, e molto. Perderebbe 6 pu! nti sul gettito iva ma in compenso risparmierebbe su tutti gli stipendi che ritengo molto più alti,(Quirinale, Senato,Parlamento,Magistratura,Forze armate,Sanità,Pubblica Istruzione ecc.) nonché su tutte le spese correnti questo per il primo mese mentre nei mesi successivi la perdita si annullerebbe in quanto il minor gettito iva, che resterebbe costante, verrebbe largamente compensato dal maggior introito dovuto all’aumento delle somme fatturate mentre i risparmi aumenterebbero in quanto a quelli del primo mese si aggiungerebbero quelli dei mesi successivi.
Contemporaneamente l’Inps che non perde nulla (non incassa l’Iva) risparmierebbe ogni mese una barca di milioni diminuendo le pensioni , somme che potrebbe impiegare per aumentare le pensioni da fame contribuendo così all’aumento dei consumi con tutti i benefici che ne derivano.
Regioni,Provincie e Comuni che come l’Inps non perdono nulla (non hanno Iva da incassare) avrebbero solo enormi risparmi da utilizzare per servizi, opere pubbliche (strade, scuole, asili nido ecc.) nonché per eliminare le addizionali irpef contribuendo ulteriormente allo sviluppo della nazione.
Più semplice e veloce di così !!!! o sbaglio? E se sbaglio potrei sapere dove sono gli errori?
Nelvio Cesaroni - Ancona




Mercoledì 20 Marzo,2013 Ore: 17:21
 
 
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