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www.ildialogo.org Caratterologia dei candidati politici,di <b>Giovanni Dotti e Martino Pirone</b>

Lettera
Caratterologia dei candidati politici

di Giovanni Dotti e Martino Pirone

Egregio direttore,

Pensiamo che in un regime democratico sia indispensabile che ognuno faccia la propria parte e quindi che anche il Cittadino elettore abbia dei doveri, in primis quello di informarsi, prima del voto, di che razza siano gli uomini che già stanno sulla scena politica o che si apprestano a calcarla.

Ciò è necessario se vogliamo evitare di cadere nelle mani di soggetti impreparati al metodo democratico o peggio di demagoghi. Per questo, come ben consigliava il grande psicanalista ERIK FROMM, basterebbe che ogni cittadino facesse una semplice indagine caratterologica dei personaggi che si propongono al governo delle pubbliche amministrazioni.

Ogni elettore dovrebbe evitare di credere acriticamente a tutto ciò che i candidati gli dicono e gli promettono, ma diffidare sistematicamente delle parole e cercare piuttosto di capire chi essi siano veramente sulla base dei loro trascorsi, della loro cultura, delle loro frequentazioni ed amicizie, della loro lealtà, dei loro traguardi lavorativi e sociali e soprattutto dei metodi da essi usati per raggiungerli. In altre parole sarà bene che non si fidi soltanto dell’ostentazione del successo e del potere, ma si chieda e si informi anche di “come” essi sono stati ottenuti.

Da una siffatta analisi potranno emergere i tratti caratterologici più salienti dei vari personaggi, i lati nascosti della loro personalità, la loro propensione o meno all’imbroglio, alla menzogna, alla prevaricazione, all’autoritarismo se non anche alla violenza, ed anche le loro passioni, le loro ambizioni nascoste e/o inconfessate; in tal modo si potranno forse capire quali siano i loro veri obiettivi, spesso furbescamente celati dietro un’apparenza affabile e gioviale.

Infatti tutto si può vedere purché lo si voglia vedere. Ma per vedere veramente ci vuole coraggio, quel coraggio che purtroppo a molti difetta soprattutto quando si devono esprimere “giudizi di valore”, specie se si entra nel merito di aspetti personale di carattere negativo che riguardano personaggi in vista che sono sulla cresta dell’onda.

La personalità di un individuo è unica e indivisibile, e “privato e pubblico non possono essere scissi” (Fromm), perciò dobbiamo imparare a sospettare di chiunque si proponga a cariche pubbliche e ad indagare anche nel suo “privato” se vogliamo capire le sue reali intenzioni, perché - come spiega il MAZARINO, nel suo Breviario dei politici – “se tal’uno stato un pezzo avvolto ne’ vizj ad un tratto comparisce virtuoso, stenta a credergli ed abbilo per sospetto”.

Traiamo esempio dalla democraticissima America, e non furbescamente solo quando ci conviene, dove viene messa a nudo anche la vita privata dei candidati (dal latino “candidus”, cioè senza macchia), senza che per questo nessuno si scandalizzi o gridi alla violazione della “privacy”.

Riprendiamoci dunque quella libertà di conoscere a fondo e di scegliere quei candidati che riteniamo meglio possano interpretare i nostri ideali di giustizia, di libertà e di democrazia, evitando di lasciarci strumentalizzare da propagande superficiali e menzognere.

Distinti saluti

Giovanni Dotti e Martino Pirone redazione@varesenews.it




Mercoledì 09 Gennaio,2013 Ore: 17:32
 
 
Commenti

Gli ultimi messaggi sono posti alla fine

Autore Città Giorno Ora
Roberto Ventrella Napoli 24/1/2013 01.02
Titolo:DEMOCRATICISSIMA AMERICA
Essenzialmente d’accordo sullo studio caratteriale dei candidati, dei loro comportamenti, della loro storia e delle loro azioni, mi ritiro stordito alla notizia d’una democraticissima America. Cazzo! ed io non me ne ero accorto!!
Certo, i signori Dotti e Pirone, indiscutibilmente più esperti di me, hanno scoperto in Truman, in Nixon, in Reagan, nella coppia Clinton o in quella Busch, (solo per fermarsi alla “capa” del pesce America), dei valori morali ed etici che giustificavano le loro cariche. Gli stessi valori che poi hanno portato i Bush ai gloriosi interventi in Irak e in Afganistan o il Truman a sganciare le due famose bombette. Hanno scoperto che le vite di tutti quei gentiluomini erano irreprensibili, hanno letto nello sguardo vivo del Bush figlio tutta l’intelligenza democratica di cui aveva bisogno quel democraticissimo paese (ossia nulla). L’America ha tanta democrazia da regalarla in giro per il mondo così, senza imporla, gratuitamente, in uno schiocco di dita. L’America è tanto democratica da consentire ai propri cittadini il possesso privato e personale e libero di tante armi da fare invidia addirittura… al Generale Di Paola…
Basta! Mi sto annoiando.

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