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www.ildialogo.org Mo-re o re-mo?,di Graziano Pini, ex consigliere regionale

Lettera
Mo-re o re-mo?

di Graziano Pini, ex consigliere regionale

Non cominciamo bene! La cattiva politica fa di nuovo sfoggio di se. Dopo aver tentato invano di dividere il nord dal cetrosud e l’emilia dalla romagna, ora si tenta di impedire l’aggregazione modena+reggio facendo leva su presunte umiliazioni della provincia di modena a favore di quella reggiana. Lo strumento “infernale” sarebbe l’eventuale anteposizione del nome di reggio a modena. Cosa che, come voterà l’Assemblea regionale oggi, sarà rimandata, purtroppo, ad ulteriori discussioni nei prossimi mesi ed anni.

In sostanza mentre:

  • con ritardo trentennale si sta faticosamente rivedendo l’assetto istituzionale riducendo gli apparati politici a favore di una struttura più snella ed economica,

  • si sta disegnando il territorio più ampio e più forte della regione (modena e reggio insieme hanno una popolazione di 1 milione e 239 mila ab., contro valori di 1,123 per la provincia romagnola, 736 mila per parma e piacenza, 360 mila per Ferrara e 1 milione per l’area metropolitana di Bologna), in grado di competere ai primi posti in italia e nel mondo,

  • si stanno ponendo le basi per una messa a sistema di attori e strumenti di politica economica e sociale che consentiranno maggiore efficienza e minori costi,

i (poco) lungimiranti politici sotto i portici, seguiti purtroppo da altrettanto poco lungimiranti esponenti di vari mondi, si dilettano a cavalcare potenziali malumori di campanile. Modena continuerà a chiamarsi Modena e Reggio, Reggio. L’università si chiamerà sempre UniMORE e magari il Centro per l’innovazione InnoveREMO, e così via. Dov’è il problema? Davvero un brutto spettacolo. Mi meraviglio di un ex esponente del governo nazionale! Evidentemente a corto di visibilità come tutti i suoi amici. Non perdiamo di vista la vera rivoluzione che andrebbe portata velocemente a termine: dall’abolizione delle Regioni a statuto speciale alla riduzione il numero delle regioni accorpandole in base ad un minimo di abitanti (oggi abbiamo regioni più piccole di tante province). Dal tetto agli emolumenti a consiglieri e assessori con legge nazionale (max 4000€ mensili onnicomprensivi) alla riduzione del numero di consiglieri, legandone il numero alla popolazione, ma riducendo l'attuale quantità del 20-30%. Dalla trasparenza delle nomine al limite di tre legislature come per i parlamentari. Fino alla razionale ri-assegnazione di poteri e responsabilità a tutta la filiera istituzionale nazionale.

Non perdiamoci in bagatelle da cortile e mettiamo mano con decisione alla riforma complessiva.

Se serve: rispondo io per i reggiani, li conosco, ci ho lavorato insieme, sono certo che abbiamo solo da avvantaggiarci da ulteriori sinergie con loro, le loro attività e il loro territorio. Se dovrà essere re-mo invece che mo-re, andrà bene lostesso.

Graziano Pini, ex consigliere regionale




Luned́ 22 Ottobre,2012 Ore: 17:27
 
 
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