Egregio Direttore,

l’INDIFFERENZA è il peso morto della storia, è abulia, è parassitismo è vigliaccheria, è la morte dell’anima, è la materia bruta che strozza l’intelligenza, il male che si abbatte su tutti ... avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà e lascia promulgare le leggi che solo la rivolta può abrogare, lascia salire al potere uomini che solo la rivolta potrà rovesciare.... ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo quel che è successo? ... ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini... Credo che vivere voglia dire essere partigiani.... Vivo, sono partigiano, perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti. Questi pensieri di ANTONIO GRAMSCI ancor oggi mi sembrano quanto mai attuali.

“Spesso l’audacia è più prudente della prudenza” scriveva FRANCESCO DE SANCTIS, nobile personaggio che seppe coniugare impegno civile e passione letteraria, denunciando i mali dell’Italia come derivanti da una (mala)politica dominata dai personalismi e dalla corruzione. Come si vede da allora non è cambiato nulla. Abbiamo avuto il fascismo, la guerra, il “berlusconismo”, ma i nostri mali sono sempre gli stessi, conseguenti per lo più proprio alla accettazione passiva, al conformismo, all’’indifferenza.

La PRUDENZA, che secondo S. TOMMASO D’AQUINO è la prima delle virtù teologali, rappresenta la retta norma che deve guidare tutte le azioni, è la virtù che dispone la ragione pratica a discernere in ogni circostanza il vero bene e scegliere i mezzi adeguati per compierlo.

La PAURA è quel sentimento che blocca l’azione. “E’ normale che esista la paura,in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal CORAGGIO; non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti”: questo scriveva in tempi più recenti il magistrato PAOLO BORSELLINO . Il che mi ricorda il verso virgiliano “AUDERE MEMENTO!”.

La prudenza quindi non si disgiunge dal coraggio, che deve vincere la paura e l’indifferenza se vogliamo far procedere nel senso “giusto” la politica e la storia. Altrimenti c’è la stagnazione, l’immobilismo, il regresso. Quello appunto che sta succedendo oggi in Italia e nel vecchio Continente. Ed i nostri Concittadini che “a parole” dicono di volere il BENE COMUNE devono scuotersi di dosso soprattutto l’indifferenza e la paura, esprimere senza reticenze il loro pensiero, fregandosene di quei politici che pensano solo ai loro interessi e alle loro carriere, e cimentarsi attivamente sui problemi grandi e piccoli della Collettività. Altrimenti sono dei “morti viventi”, degli “zombie”, dei pavidi, dei pusillanimi che vivono solo per se stessi infischiandosi della miseria degli altri (in perfetta discordanza con la morale cattolica, cui spesso farisaicamente fanno riferimento), e se fan politica lo fanno solo per i loro meschini interessi di famiglia o di bottega, anche se per “CONVENIENZA” (altro vizio che come la paura e l’indifferenza frena il progresso) vengono da tanti sostenuti e osannati. Per ora mi fermo qui, credo di aver chiarito sufficientemente il mio pensiero.

Varese, 26 agosto 2012

Giovanni Dotti

 

Martedì 28 Agosto,2012 Ore: 20:01