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www.ildialogo.org DIVENTARE TUTTI PIU’ POVERI PER SALVARE I RICCHI,di Giovanni Dotti

Lettera
DIVENTARE TUTTI PIU’ POVERI PER SALVARE I RICCHI

(a cominciare dai politici e dai boiardi di Stato)


di Giovanni Dotti

Più il tempo passa e meglio si definisce la “politica” del Governo in carica. Quella cioè di “salvare la patria” a spese della stragrande maggioranza del popolo italiano, costituita soprattutto da lavoratori e pensionati, cui si chiedono sacrifici di ogni tipo (vedi taglio pensioni, aumento della tassazione diretta e indiretta, lavoro precario, disoccupazione ecc.) mentre alla “casta” degli “intoccabili”, i politici e i loro lacché, non si osa togliere alcuno di quei “privilegi” (altro che “diritti acquisiti”! perché forse non erano tali anche le pensioni degli altri Cittadini-Lavoratori che sono state procrastinate e bloccate?) del tutto ingiustificati e che nel tempo si sono continuamente aumentati fino agli scandalosi importi attuali.

Un Governo che si rispetti se per il bene del Paese deve fare una politica di “rigore” deve decidere se il rigore deve valere per tutti, cioè se si deve applicare a tutti o solo a quella parte (oltretutto maggioritaria) del popolo che è più facile da colpire perché non difesa realmente da nessuno, non dai partiti né tantomeno da lobbyes. Il “Governo del rigore” il rigore dovrebbe applicarlo prima di tutto a chi ha di più, ma qui invece mi sembra che si proceda con la strategia del “Robin Hood all’incontrario” cioè togliere ai poveri per dare ai ricchi. Se servono soldi allo Stato non sarebbe forse il caso di cominciare a chiedere sacrifici a chi sta meglio anziché a chi sta peggio?

Non se ne può più di queste macroscopiche ingiustizie sociali, perpetrate anche da questo Governo (in cui inizialmente si era riposta fiducia in quanto si proclamava ispirato da principi di “equità”), prigioniero delle lobbyes e sostenuto da quegli stessi politici – tranne pochissimi - che, appartenendo alla classe dei “privilegiati”, non intendono fare alcuna rinuncia e sembrano difendere più il capitalismo finanziario, nazionale e internazionale, che il popolo che li ha eletti. E’ triste dover constatare ciò, ma sembra proprio che i nostri politici, incapaci e rapaci, dopo aver salassato lo Stato si siano affidati a questo “Governo tecnico” per salvare se stessi, col tacito accordo che non li avrebbe toccati (“Ti sostengo se non tocchi i miei privilegi”!). Con la scusa che “I DIRITTI ACQUISITI (solo i loro ovviamente) NON SI TOCCANO”, come anche sancito da una Corte dei Conti addomesticata e connivente. VERGOGNA ! Fino a quando il popolo italiano continuerà a subire passivamente questo stato di cose ?

Varese 1 marzo 2012 



Giovedì 01 Marzo,2012 Ore: 17:46
 
 
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