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www.ildialogo.org LEGGE ELETTORALE E NUMERO DEI PARLAMENTARI,di Giovanni Dotti e Martino Pirone

LETTERA
LEGGE ELETTORALE E NUMERO DEI PARLAMENTARI

di Giovanni Dotti e Martino Pirone

Egregio Direttore,

l’attuale legge elettorale a detta di tutti è vergognosa, antidemocratica e incostituzionale. A detta anche di numerosi Parlamentari, eccettuati ovviamente l’on. Silvio Berlusconi ed il suo fedelissimo sen. Bossi che l’hanno voluta e per i quali calza a pennello. Ma probabilmente va bene anche ad altri che pure a parole la chiamano “porcellum” e dicono che andrebbe cambiata. Per cui, tranne pochi, nessuno in Parlamento si muove. Perché in fondo fa comodo a quasi tutti i politici che attualmente siedono in Parlamento, che non vogliono il ricambio e vogliono perpetuare la propria razza.

Il Referendum popolare per abrogarne alcuni articoli è stato bocciato dalla Corte Costituzionale: tocca perciò alla opinione pubblica fare pressione sul Parlamento perché tale legge venga cambiata prima della prossima tornata elettorale. In caso contrario, se si dovesse andare al voto con l’attuale legge che candida esclusivamente i “nominati” dai capipartito, è prevedibile che l’ASTENSIONISMO andrà alle stelle, avvicinandosi, se non addirittura superando il 50% degli aventi diritto al voto.

Ci permettiamo quindi di avanzare le seguenti proposte, peraltro condivise da molti con cui abbiamo dialogato in proposito:

  1. Che qualche Parlamentare di buona volontà, di qualsiasi schieramento politico, si decida a presentare subito una proposta intesa a FAR DICHIARARE INCOSTITUZIONALE DETTA LEGGE, oppure modificarla o far approvare una legge alternativa;

  2. Nell’eventualità che si andasse a votare ancora con questa legge, si presenti un apposito disegno di legge atto a RIDURRE IL NUMERO DEI SEGGI IN PARLAMENTO IN PERCENTUALE PARI A QUELLA DEI NON VOTANTI E DELLE SCHEDE BIANCHE. In tal modo si prenderebbero due piccioni con una fava: verrebbe rispettata la volontà di quegli elettori che non vogliono più essere rappresentati dagli attuali parlamentari (eccetto pochi di indiscussa capacità e serietà) e si otterrebbe automaticamente ciò che la stragrande maggioranza degli Italiani chiede da anni, ossia la RIDUZIONE DEL NUMERO DEI PARLAMENTARI con relativo abbattimento dei costi della politica da tutti auspicato.

In tal modo l’opinione pubblica verrebbe anche a conoscenza di quanti veramente vogliono cambiare, e di quanti invece vogliono mantenere le rendite da privilegio. E potrebbe tenerne conto quando andrà a votare.

Varese, 18 gennaio 2012

Giovanni Dotti e Martino Pirone 

Risponde il nostro direttore

Siamo oramai così assuefatti all'idea che la nostra Costituzione non valga nulla e che è un pezzo di carta di cui si può fare semplicemente a meno, che a nessuno passa più per la testa il suo rispetto integrale, visto anche che lo stesso Presidente della Repubblica, che della Costituzione dovrebbe essere il massimo garante, la calpesta continuamente, vedi questione della guerra in Libia o delle altre guerre alle quali il nostro paese partecipa in spregio dell'art. 11.

Nascono così sia proposte referendarie palesemente incostituzionali, come quella giustamente bocciata nei giorni scorsi dalla Corte Costituzionale, sia le proposte più strampalate possibili su varie norme che non tengono in alcun conto della Costituzione e che anzi spesso sono formulate prescindendo da essa. Per modificare, ad esempio, il numero dei parlamentari occorre una legge costituzionale, non una semplice legge ordinaria. E per fare una legge Costituzionale c'è una precisa procedura che la Costituzione prescrive. Assurda poi l'idea di ridurre il numero dei parlamentari in proporzione alle schede bianche e nulle che è come dire di togliere i diritti politici ai cittadini che non vanno a votare, cosa anche questa assolutamente incostituzionale.

La Costituzione bisogna innanzitutto conoscerla e rispettarla perchè è costata la vita a migliaia di persone che l'hanno conquistata liberando il nostro paese dal nazifascismo. Per questo noi la teniamo esposta sulla nostra home page e per questo invitiamo tutti a leggerla e ad impegnarsi per il suo rispetto integrale.

Giovanni Sarubbi



Giovedì 19 Gennaio,2012 Ore: 16:37
 
 
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