E' tre volte che scrivo sul sito da cui ho inviato la mia adesione a Zanotelli, ma per un motivo o per un altro c'era sempre qualcosa che non andava. 

Stavo per gettare la spugna, ma l'argomento del prete passato ai Battisti mi coinvolge molto, essendo iscritta da tempo immemorabile al Segretariato Attività Ecumeniche (SAE), e spero che questa e-mail arrivi.

Innanzi tutto ho rilevato, come se ce ne fosse ancora bisogno, l'enorme ignoranza in campo religioso presente in Italia, quando vedo scritto : prete passato ad un'altra religione. Chi scrive non sa che i Battisti credono in Gesù Cristo come i cattolici e quindi sono cristiani.

Ciò premesso passiamo al prete. Non mi interessa affatto che sia passato ai Battisti (anzi gli suggerirei di leggere le meditazioni del pastore battista Williams fatte ai convegni del SAE alla Mendola, persona indimenticabile che  Dio ha richiamato a sè). Mi sconcerta invece la motivazione per cui il prete è passato all'altra chiesa (mi si permetta di dire che solo il Signore sa dove è la vera Chiesa e quando parlo di altra chiesa, non lo faccio con spirito di competizione, sarebbe assurdo per una che si dichiara ecumenica: il motto è" et et"), vale a dire perchè presso di loro ha imparato a conoscere e ad approfondire la Bibbia. Questo dovrebbe far riflettere il suo vescovo . Il Concilio Vaticano II ha emesso un documento, la Dei Verbum, che da alcuni è considerato forse il documento più importante per i cattolici, emerso dal Concilio. Cosa gli raccontava ai suoi parrocchiani questo prete: storielle morali edificanti ? Certamente sarebbero piaciute al suo vescovo, su cui stendo un velo pietoso (il mio professore di dogmatica, don Luigi Sartori, altra personalità eccezionale, che per ragioni di età è volato in Cielo anche lui, diceva che a volte i vescovi venivano consacrati tali alla mattina presto, quando lo Spirito Santo dormiva ancora), il quale, dal linguaggio che usa, direi, da studi che sto facendo ora, non dissimile a quello usato per i protestanti nell'Ottocento, non conosce o non approva l'Unitatis redintegratio, altro documento conciliare. Ma, si sa, ormai il Comcilio non lo conosce più nessuno, i giovani innanzi tutto e questo  posso dirlo per esperienza personale, ma meglio così, andiamo tutti a Medjugorie, con tutto il rispetto per la spiritualità popolare e non, "dove si respira un'aria, diversa, se vieni non puoi capire". Benissimo viviamo d'aria  e sentimentalismi, del resto i giovani sono pieni di sentimento, ma li vedo poco con la Bibbia in mano e soprattutto non ti chiedono nemmeno cos'è. Parlo da cattolica e da catechista.. A proposito, qualcuno vuole svegliarlo. Il concilio di Trento e il Sillabo sono superati e il diavolo credo che in questi tempi abbia qualcosa di più fruttuoso, naturalmente per lui, da fare.

Al fratello che è passato ai Battisti, vorrei solo dire, che non entro affatto nella sua decisione, scelta della coscienza e quindi intoccabile. Però niente vieta che io possa dire cosa avrei fatto e cosa sto facendo: rompere  le scatole, schierarmi con chi odora di Bibbia e non puzza di potere come i ciellini ( da un'ecumenica ci si aspetterebbe un linguaggio più fraterno, ma proprio non mio viene !), resistere e cercare amici che resistano con te nel fare il cammino, non dargliela vinta. Ma la storia di ognuno è diversa e soprattutto non possiamo avere la presunzione di conoscere il disegno che Dio ha su di noi .

Paola Pirani (Ancona)

Martedì 06 Settembre,2011 Ore: 17:10