Extracomunitari, migranti, profughi, clandestini, rifugiati politici, non sappiamo come distinguerle queste persone che rischiano di morire in mare pur di cambiare vita. Sono persone. Sono uomini. Oppure lo sono lievemente meno, giacché non europei o americani o giapponesi? Daniela Santanché, durante la trasmissione "In onda" (La7 del 9 aprile), ha fatto le sue distinzioni. Amareggiata per i morti in mare, ha ricordato con tatto e raffinatezza estrema, anche i clandestini che "violentano le nostre donne". Era la giusta occasione?  Forse per rispetto verso quelle persone che tra i flutti hanno trovato la morte, sarebbe stato opportuno evitare. Non sarebbe il caso che l'onorevole apportasse una piccola modifica al suo cognome? Dovrebbe togliere "santa", e chiamarsi Daniela Nché.

 

 

Lunedì 11 Aprile,2011 Ore: 16:46