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www.ildialogo.org La banalità del male,di Renato Pierri

Lettera
La banalità del male

di Renato Pierri

Su Il fatto Quotidiano del 20 gennaio è apparsa una breve lettera dal titolo forse non del tutto appropriato: "Libertà di ribellione". Lettera a mio parere oltremodo interessante. L'autore, infatti, anche se non lo dice esplicitamente, dà una spiegazione del perché Silvio Berlusconi continui ad avere tanti consensi. Certamente l'autore aveva in mente il libro di Hannah Arendt, La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme, e probabilmente non lo ha citato per non creare equivoci. Il male, infatti, del quale parlava Arendt, nulla ha da spartire col male cui allude l'autore della lettera: il "comportamento licenzioso" (cito da lui) del presidente del Consiglio, e l'accanimento d'alcuni "cinici conduttori televisivi" su tristi vicende di cronaca nera. Nulla da spartire. Ma c'è un'analogia tra l'incapacità di giudicare di tanti tedeschi al tempo di Hitler, e l'incapacità di giudicare di un "numero ben consistente d'italiani" (cito sempre dalla lettera). E questo perché il nostro male, infinitamente piccolo in confronto al grande male del nazismo, pure è diventato "banale". Così, può accadere che un giornalista possa tenere in mano presunti strumenti con i quali sarebbe stata fracassata (provo fastidio nello scrivere queste parole, ma è necessario) la testina di un bambino, e parlarne tranquillamente, senza battere ciglio. Può accadere che un giornalista in televisione si chieda con disinvoltura se una ragazzina dopo essere stata uccisa è stata violentata subito o dopo qualche ora, e parlare della tragedia ogni giorno per mesi. Può accadere che moltissime persone li ascoltino, senza provare nessun disgusto. Ed accade che moltissime persone trovino "normale" il comportamento di Silvio Berlusconi, giacché hanno perso la capacità di riflettere, e quindi la capacità di giudicare. A rendere "banale" il grande male in Gemania, fu la violenza della dittatura, a rendere "banale" il nostro piccolo male sono stati i mezzi di comunicazione di massa.
Renato Pierri



Domenica 23 Gennaio,2011 Ore: 15:51
 
 
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