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www.ildialogo.org Il nuovo Vangelo di Maurizio Lupi,di Attilio Doni

Lettera
Il nuovo Vangelo di Maurizio Lupi

di Attilio Doni

Maurizio Lupi, su La Repubblica (11 nov.), scrive ad Eugenio Scalfari: "Lei si preoccupa della moralità e, in estrema sintesi, mi etichetta come «immorale» nella difesa di Silvio Berlusconi...La invito a rileggere quella pagina del vangelo in cui vedendo Gesù che andava a mangiare da Zaccheo, «tutti mormoravano: è andato ad alloggiare da un peccatore!». Lei è come quella folla". Stando ai termini del paragone, alla folla corrisponderebbe Scalfari, a Gesù, Maurizio Lupi, e a Zaccheo, Berlusconi. Ma si dà il caso che Zaccheo fosse un peccatore desideroso di vedere Gesù e quindi disposto alla conversione. E si dà anche il caso che Gesù non avesse peli sulla lingua e che redarguisse così i peccatori incalliti: «Ipocriti…serpenti, razza di vipere, come sfuggirete al castigo della Geenna? Guai a voi…perché siete come sepolcri imbiancati che all’esterno appaiono belli a vedersi, dentro invece sono pieni di ossa di morti e di ogni putredine…»” (Mt 23). Scrive ancora il vicepresidente della Camera: "Vivo nell'esperienza cristiana «il centuplo quaggiù» ed è quello che con tutti i miei limiti voglio testimoniare anche in politica. Come questa testimonianza entri nel cuore dell'altro e, nel caso, lo cambi, non spetta a me deciderlo. Ritengo invece una grande forma di violenza pretendere la conversione di chi ci sta a fianco". Ma che dice Maurizio Lupi? E' questo il suo Vangelo? Limitarsi alla testimonianza? Questo insegnava Gesù? E della preziosa "correzione fraterna" se n'è dimenticato? Converrà che rilegga anche lui qualche pagina delle Scritture? Gliene indico alcuni passi: Prv 27,5; Mt 18, 15; Lc 17,3s; Eb 3,13; 10, 25; 1Ts 5,11; Rm 15,14. Ed è sin troppo ovvio che non si deve pretendere la conversione di chi ci sta accanto, però è un dovere morale ricorrere ad ogni mezzo non violento per correggere il fratello. Lo raccomanda Gesù.
Attilio Doni


Giovedì 11 Novembre,2010 Ore: 16:49
 
 
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