Io lo capisco. Capisco Silvio Berlusconi, anche se, confesso, non mi è mai stato simpatico. Chi di noi da giovane non ha messo consapevolmente da parte la ragione per fare qualcosa a vantaggio di una bella ragazza? Chi di noi da giovane non ha fatto persino qualche sacrificio per avere questo piacere? Berlusconi è come se fosse sempre giovane. Quando decise di telefonare alla questura di Milano, sapeva perfettamente che si stava comportando in maniera irragionevole, ma il piacere di fare qualcosa per una bella fanciulla in quel momento era più forte della ragione. Aiutare una persona giovane e bella, solo perché è giovane e bella, dà piacere, ed è un piacere che rientra nella sfera sessuale; se non altro fa pregustare, almeno con l'immaginazione, piaceri più concreti. Non è facile da giovani rinunciare ai piaceri sessuali. E Berlusconi è come se fosse sempre un giovanotto. Io quindi non me la prendo con lui se il nostro Paese da molto tempo è come una nave senza timoniere, me la prendo con coloro che continuano a non capire che un giovanotto non può fare il presidente del Consiglio. Non so, può darsi anche che all'estero ci prenderebbero ancor più in giro, però penso che come Presidente della Repubblica, certamente farebbe meno danni.

Renato Pierri
 

Risponde il nostro direttore 
C'è in questa lettera una ironia sottile, ma non troppo, ed al tempo stesso amara quanto basta per guastarti la giornata.
Lo confesso a me le barzellette su Berlusconi, o le ironie più o meno amare, non mi fanno ne ridere ne sorridere. Mi fanno invece arrabbiare anche perchè sono convinto che le barzellete su Berlusconi sia lui stesso a metterle in giro. E' un modo per farsi accettare, per creare un'alone di consenso attorno a lui che viene ancora di più ingigantito dal vittimismo di cui egli è maestro. Ci sono poi milioni di maschi disponibili a giustificare qualsiasi scappatella sessuale del premier o di chiunque altro abbia un minimo di potere economico. Il maschilismo è forte in questo paese dove ci sono dieci milioni di maschi adulti che alimentano il turpe mercato della prostituzione, anche di quella minorile.
La prima reazione che ho avuto leggendo questa lettera è stata quella di cestinarla. E' assurdo che il nostro paese sia costretto da anni a discutere esclusivamente dei capricci di Berlusconi e mai di uscita dalla guerra, di disoccupazione, di inquinamento ambientale ed effetto serra e di quant'altro di importante è all'ordine del giorno in Italia e nel mondo. Non riesco più a sopportare l'idea di dover procedere tentando di raggiungere il meno peggio. Certo capisco bene la funzione pedagogica di una lettera come questa del nostro lettore, che si prefigge lo scopo di instillare dubbi e perplessità nella testa di quanti sono affascinati dal pifferaio magico e si stanno facendo condurre nel burrone. Ma ciononostante avverto forte l'urgenza di una salto di qualità per uscire dalla situazione di degrado nella quale si trova il nostro paese e colgo l'occasione che questa lettera mi da per risottolineralo.
 Giovanni Sarubbi

Martedì 02 Novembre,2010 Ore: 14:38