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www.ildialogo.org Certezza di verità e di amore,di Raffaele Ibba

Lettera
Certezza di verità e di amore

di Raffaele Ibba

Sono profondamente convinto che dobbiamo essere consapevoli della verità di ciò che ci riguarda e ci interessa.
Ma sono altrettanto convinto che questa consapevolezza di verità deve essere amore, altrimenti è nulla, solo vanteria ed inganno.
Così ognuno di noi deve sapere che cosa produciamo di male nel mondo.
Perché noi produciamo molto male nel mondo.
Per esempio produciamo rifiuti tossici e velenosi, per esempio produciamo rifiuti nucleari e, non più per esempio ma per odio, li distribuiamo in tutto il mondo, il mondo povero ed ingannabile, il mondo comprabile con le miserie dei nostri soldi e con la corruzione del nostro potere.
Perché non è colpa "loro" ... non è solo colpa di chi ci governa piuttosto di coloro che possiedono il potere economico.
È anche colpa di ciascuno di noi perchè non si rifiuta, non esclude da sé tutto ciò che è prodotto grazie a rifiuti tossici; è colpa di ciascuno di noi quando non apre una discussione dura, anche amara, ma sempre piena d'amore con chiunque quando il signor Berlusconi, che ci governa per l'appoggio degli elettori, annuncia centrali atomiche, le quali sono centrali di assassinio nel mondo di qualcuno e ne discutiamo con amore fino alla stremo, fino al rifuto delle tasse per non pagare l'aiuto del governo del signor Berlusconi alle imprese italiane che producono armi tossiche e mine antibambino.
Perchè bisogna avere amore per vivere con amore la verità del male che facciamo.
ciao
r


 

I rifiuti tossici uccidono cinquantamila persone ogni anno

Mondo avvelenato


Ginevra, 9. Ogni anno, quasi cinquantamila persone muoiono nel mondo a causa delle emissioni venefiche prodotte dai rifiuti tossici, chimici e pericolosi. Il dato è stato reso noto ieri dal relatore speciale dell'Onu per gli effetti dei rifiuti tossici, il professore nigeriano Okechukwu Ibeanu, durante una riunione a Ginevra di un gruppo di esperti sull'argomento.
Vengono classificati tossici e pericolosi tutti quei rifiuti industriali e urbani che contengono sostanze altamente velenose per l'uomo, come l'arsenico, la diossina, il mercurio cromo, i metalli pesanti e il piombo. In una nota ufficiale ripresa dalle agenzie di stampa internazionali, il relatore speciale delle Nazioni Unite ha sottolineato che - dagli anni Settanta in poi - la nuova generazione (sempre più aggressiva e velenosa) di rifiuti tossici gassosi, solidi e liquidi e il loro drastico aumento sul mercato globale ha determinato una crescente consapevolezza dei pericoli di tali sostanze per la salute e l'ambiente.
Infatti, a più riprese sono stati elaborati numerosi testi legislativi e sono state fissate regole sempre più precise nei Paesi industrializzati, dove però il costo del trattamento dei riufiuti tossici continua a crescere. Con l'ovvia conseguenza, quindi, che le aziende preferiscono inviarli nei Paesi poveri, dove il riciclaggio costa molto meno.
Ma oggi la situazione è ancora più complessa. Il professore nigeriano ha infatti confermato durante la riunione di Ginevra che i rifiuti tossici pericolosi continuano a essere prodotti nel mondo occidentale per poi venire scaricati illegalmente nei Paesi in via di sviluppo da società senza scrupoli per la salute delle persone e dell'ambiente circostante. In Costa d'Avorio, nell'agosto del 2006, dalla "nave dei veleni" Probo Koala furono scaricate in mare circa 500 tonnellate di rifiuti altamente tossici che provocarono 17 morti e migliaia di avvelenamenti in diverse zone della capitale del Paese africano.
Attraverso questo sistema illegale, da diversi decenni i mari di mezzo mondo sono utilizzati come discariche per i rifiuti molto nocivi, che dovrebbero invece essere smaltiti - rispettando le leggi nazionali e internazionali - attraverso l'utilizzo di tecniche che possano garantire la tutele della salute dell'uomo e dell'ambiente.
L'espressione "nave dei veleni" è tristemente famosa per indicare tutte quelle imbarcazioni - per lo più fatiscenti - che vengono utilizzate come mezzo illecito e criminale per smaltire in mare le sostanze più pericolose e venefiche che l'uomo produca.
"Dobbiamo renderci conto dell'evidenza - ha detto Ibenau nel suo intervento - che i rifiuti tossici non conoscono frontiere e sono trasferiti non soltanto da nord a sud del mondo, ma anche, e sempre di più, tra Paesi sviluppati o tra quelli in via di sviluppo". Esistono almeno tre Trattati internazionali riguardo ai rifiuti tossici e pericolosi. La Convenzaione di Basilea, che regola il trasporto e l'eliminazione dei rifiuti pericolosi, in vigore dal 1992; la Convenzione di Bamako, adottata nel 2006 sotto l'egida dell'Unione africana per proibire l'importazione nel continente africano di tali rifiuti e la Convenzione di Londra, sulla prevenzione dell'inquinamento dei mari dovuto all'immersione di rifiuti.
 

(©L'Osservatore Romano - 10 luglio 2010)



Sabato 10 Luglio,2010 Ore: 20:18
 
 
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