www.ildialogo.org Perché Gesù non parlò di alcuni gravissimi peccati?,di Miriam Della Croce

Due sono i motivi che inducono gli uomini della Chiesa a non correggere tutti coloro che in questo periodo, a proposito degli scandali di pedofilia nella Chiesa, citano il passo del Vangelo in cui Gesù dice: "Ma se uno sarà scandalo a uno di questi piccoli che credono in me, è meglio per lui che gli sia legata al collo una mola asinaria e sia precipitato nel fondo del mare". Se la Chiesa, infatti, si pronunciasse in merito, e facesse notare che i piccoli di cui parla Gesù sono i suoi seguaci, e che nel Vangelo non si fa il minimo cenno al peccato della pedofilia, la gente potrebbe pensare: "Ecco, la Chiesa sta cercando di sminuire le proprie colpe, sminuendo la gravità del peccato!". Tuttavia la Chiesa avrebbe il dovere di dire la verità, precisare che Gesù non parla della pedofilia in particolare, ma che in base alla morale evangelica, la perversione è da considerarsi peccato gravissimo. L'altro motivo è più serio. A qualcuno potrebbero sorgere dubbi sulla divinità di Gesù: se era il Figlio di Dio, perché non ha fatto menzione di peccati che sarebbero stati considerati gravissimi dalle generazioni future? Perché non lo fece, pur avendo dimostrato di non temere d'infrangere usi e costumi dell'epoca? Non avrebbe potuto, ad esempio, dire una parola contro la schiavitù?

Miriam Della Croce

Mercoledì 02 Giugno,2010 Ore: 16:46