- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (214) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Profonde riflessioni di Susanna Tamaro,di Miriam della Croce

Lettera
Profonde riflessioni di Susanna Tamaro

di Miriam della Croce

Il settimanale Tempi del 17 marzo, diretto dal cattolico Luigi Amicone, si spertica negli elogi a Susanna Tamaro, "la scrittrice italiana più letta nel mondo, l'unica il cui successo sia paragonabile a quello di Oriana Fallaci. Oltre sedici milioni di copie vendute...". E riporta alcune profonde riflessioni della scrittrice, come: "Se diamo credito alla stampa, viviamo in un paese di mandrilli assatanati che passano il loro tempo a organizzare festini da basso impero...E' il perverso piacere di vedere distrutta la vita altrui. E' il gusto sottile della gogna...Ci vogliono imporre il matrimonio omosessuale, ma poi ci mandano alla gogna se finiamo a letto con la fanciulla consenziente". A dar retta a Susanna, viviamo in un paese di perversi che godono nel vedere distrutta la vita altrui. In un paese dove si vuole imporre (ma che dice?) il matrimonio omosessuale. Non sfiora neppure lontanamente la sua mente il pensiero che lo scandalo non è che qualcuno vada a letto con la fanciulla consenziente, ma che quella fanciulla sia il grazioso regalino in cambio di favori illeciti elargiti da signori della politica e delle istituzioni. Altra profonda riflessione della scrittrice riguarda il caso Englaro: "Io non so cosa possa accadere in certi stati vegetativi, però ho timore ad agire con brutalità. Oggi, invece, basta la carta bollata del tribunale per spegnere una vita". Nel caso di Eluana Englaro non è svanita una vita, ma qualcosa di assai peggio della morte, e non è stata la carta bollata a spegnere una vita, giacché a farla svanire fu un incidente stradale avvenuto diciassette anni addietro. Brutalità è protrarre per anni e anni ostinatamente e inutilmente un processo di morte.
Miriam Della Croce


Domenica 14 Marzo,2010 Ore: 16:28
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Lettere

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info