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www.ildialogo.org L’IRAN, QUESTO SCONOSCIUTO,di Yusuf Paolo Antognoli

L’IRAN, QUESTO SCONOSCIUTO

di Yusuf Paolo Antognoli

Riprendiamo questo articolo dal sito www.islam-online.it

set 25th, 2010

Pubblichiamo qui di seguito un utile contributo alla conoscenza dell’Iran inviatoci dal fratello Yusuf Paolo Antognoli

I commentatori occidentali, influenzati molto spesso dalla retorica statunitense (premesso: non sono antiamericano a prescindere, ma valuto i singoli comportamenti), tendono a giudicare l’Iran tralasciando due importanti postulati:

1) l’Iran ha più di 2000 anni di storia, ha una tradizione imperiale solida, ha una cultura che pochi paesi possono eguagliare (solo Roma, Atene e Pechino sono confrontabili in questi termini), non è nato artificialmente ma ha una vita ininterrotta, non ha subito il colonialismo occidentale e, soprattutto, è abitato da un popolo fiero ed orgoglioso del proprio nazionalismo.

2) non è possibile giudicare un Paese con tale cultura e storia, con le lenti filtrate dall’ignoranza culturale e con il pregiudizio politico.

Nello scenario mediorientale oggi questo Paese rappresenta l’unico caso di Stato democratico (e chiarirò meglio dopo questo concetto) che presenta una elevata stabilità politica ed istituzionale e  rappresenta l’unica superpotenza regionale con una propria specifica identità.

Non riconoscere il secondo postulato che ho indicato sopra, porta gli osservatori europei e americani a non considerare la (pur specifica) democraticità di questo grande Paese.

Ho parlato di democraticità “specifica”, in quanto il modello istituzionale iraniano nasce ad un lato su presupposti in parte diversi da quelli occidentali, pur incorporando per esempio il principio della separatezza dei poteri, dall’altro rappresenta il tentativo (ancora da perfezionare) di integrare perfettamente l’Islam all’interno delle strutture statali.

I parlamenti sono regolarmente eletti dal popolo e non vi sono mai stati periodi di “vuoto” derivante da colpi di stato: è pur vero che il Consiglio dei Guardiani opera una pesante selezione dei candidati, ma è assolutamente innegabile che nel majlis sono rappresentate tutte le istanze politiche del popolo; tanto è vero che esistono parlamentari conservatori e parlamentari moderati e che nel consesso sono rappresentati anche due rappresentati rispettivamente della religione zoroastriana e cristiana. E a chi grida allo scandalo delle selezione dei candidati, ricordo che in Italia oggi votiamo una “selezione” di persone scelta dal leader della coalizione.

Mi si obietterà che il Parlamento deve subire il controllo di legittimità da parte del Consiglio dei Guardiani; verissimo, ma non dimentichiamo che per noi musulmani ogni legge umana deve essere conforme alla Legge Divina. Così come da noi la Corte Costituzionale vaglia le leggi approvate dal parlamento, così accade in Iran, con una ulteriore novità: in caso di conflitto entra in gioco un ulteriore organismo (eletto dalla Guida Suprema e denominata Consiglio del Discernimento) che ha il compito di dirimere i conflitti tra parlamento e consiglio dei Guardiani.

Il Presidente della Repubblica è eletto dal popolo che sceglie tra una rosa di candidati (anche questi selezionati dal Consiglio dei Guardiani) nell’ambito dei quali esistono sia i conservatori che i liberali, come testimoniato dalle recenti elezioni. E a chi grida allo scandalo dei brogli, consiglio di ripercorrere le tappe delle ultime elezioni statunitensi…

Se il sistema fosse così bloccato come si pensa, non ci sarebbero state le manifestazioni post elettorali… Evidentemente il dissenso politico trova spazio in Iran.

Il Consiglio dei Guardiani non è eletto, vero, in quanto metà dei suoi membri è nominato dalla Guida Suprema; ma il restante 50% è eletto dal Parlamento, esattamente come succede nelle Corti Costituzionali dei paesi occidentali (mi riferisco alla nomina parlamentare).

La stessa Guida Suprema, una sorta di monarca agli occhi degli occidentali, viene eletto dalla Assemblea degli Esperti, consesso a sua volta eletto democraticamente dal popolo. Non solo, in casi eccezionali detta Assemblea ha la facoltà di revocare l’ufficio di Guida Suprema.

E’ un sistema che sposa il dominio di Allah sul mondo (tramite assemblee che vagliano l’aderenza dei provvedimenti alla shari’ah) con il libero arbitrio dell’uomo (che elegge i propri rappresentati).

Vi sono storture?

Certamente, esattamente come vi sono storture in tutti i paesi “democratici” occidentali, dove lobbies di pressione politica ed economica influenzano i rappresentanti eletti dal popolo (lobby dei petrolieri, lobby del tabacco, lobby ebraiche, ecc.), con la differenza che in Iran questa “lobby” ha il compito, magari a volte sbagliando per eccesso di zelo (vizio atavico dei musulmani, che dimenticano sempre i passi del Corano ove si parla di “moderazione”, di “via di mezzo” di interdizione a caricare il credente di pesi eccessivi), di “difendere” la sovranità di Dio sulle cose degli uomini.

Il sistema è perfezionabile, a partire dal “vulnus” della milizia basiji, formazione paramilitare non prevista dalla Costituzione; ma a chi critica questi miliziani, vorrei ricordare che nel libertario occidente ancora oggi i servizi segreti rapiscono e torturano presunti terroristi negando loro i più elementari diritti costituzionali. Non parliamo poi di Guantanamo.

Altra accusa rivolta all’Iran è quella di essere un paese medioevale, dove è negato lo sviluppo della modernità. Forse chi rivolge queste accuse confonde l’Iran con l’Afghanistan del Mullah Omar (quello sì un regime medioevale da criticare con forza alla luce dei principi dell’islam, dove le donne non possono studiare, figuriamoci diventare ministri come invece accade nel governo guidato da Ahmadinejad).

Io mi limito a rilevare che:

-         nessuno distrugge i monumenti storici della antica persia, al contrario la civiltà persiana è esaltata e promossa all’interno ed all’estero

-         le trasmissioni televisive liberamente fruibili dai cittadini sono tra le più aperte e liberali e, udite udite, vi sono persino delle donne che conducono i telegiornali delle TV (vedi Al Alam)

-         non mi risultano limitazioni alle manifestazioni musicali, teatrali, cinematografiche, letterarie; certo, alcune manifestazioni blasfeme sono interdette, ma ben venga anche da noi!!!

-         sotto il profilo tecnologico e scientifico, gli iraniani rappresentano un faro per l’intero medio oriente

-         sotto il profilo culturale, invito a scorrere la lista di poeti, scrittori, storici, matematici, assurti alla ribalta internazionale

-         per sdrammatizzare, guardiamo anche allo sport, promosso e coltivato; seppure con le limitazioni di vestiario imposte dalla legge islamica, vorrei ricordare che in molti sport oltre a squadre maschili, in Iran vengono sostenute moltissime squadre femminili!

Non voglio affermare che tutto è perfetto, che la libertà è sempre e ovunque garantita, che alla donna è sempre o ovunque assicurato quanto lo stesso Corano afferma in tema di diritti e doveri; d’altronde non esiste la perfezione in alcun paese del mondo.

L’Iran ha voglia di modernizzarsi, sempre nel rispetto del dettato dell’Islam, e se non lo fa (o lo fa lentamente) è a causa dell’accerchiamento che subisce ad opera soprattutto degli americani (e a ruota dagli europei).

Quando hai i nemici sui confini (Iraq e Afghanistan), quando ti vengono imposte sanzioni per motivazioni “irrilevanti, quando ti  viene negato il rifornimento agli aerei di linea, quando insomma ti senti accerchiato su tutti i fronti,  è normalissimo che la tua priorità non sia la “modernizzazione”, bensì la difesa della sopravvivenza.



Domenica 26 Settembre,2010 Ore: 17:16
 
 
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